Povertà energetica: oltre 2 milioni di famiglie italiane in difficoltà con le bollette.
In Italia oltre 2,2 milioni di famiglie vivono in condizioni di povertà energetica, con un aumento del 25% negli ultimi due anni. Un fenomeno che sta diventando una delle nuove forme di disuguaglianza nel nostro Paese, alimentata dall’aumento dei costi energetici e da redditi scollegati dalla vita economica reale.
La spesa media per luce e gas delle famiglie vulnerabili è aumentata del 35% tra il 2021 e il 2023. In molti casi, l’incidenza delle bollette supera il 15% del reddito disponibile, ben oltre la soglia di sostenibilità stimata al 10%.
Ma dietro le percentuali ci sono storie concrete: il 46% delle famiglie vulnerabili dichiara di non riuscire a mantenere la casa calda d’inverno o fresca d’estate. Il 22% ha dovuto limitare l’uso degli elettrodomestici per contenere la spesa. E, dato ancora più allarmante, il 70% delle famiglie in povertà energetica ha ridotto la spesa alimentare o sanitaria per poter pagare le utenze.
L’incidenza della povertà energetica si attesta in media tra l’8% e il 10% delle famiglie italiane, ma il dato varia drammaticamente sul territorio: nel Mezzogiorno e nelle aree interne raggiunge oltre il 20%.
Le categorie più colpite sono: Nuclei monoreddito-Famiglie numerose con figli minori- Anziani soli, spesso costretti a rinunciare al riscaldamento- Donne sole, particolarmente esposte al disagio economico
Altro fattore aggravante è lo stato degli edifici: il 58% delle famiglie vulnerabili vive in abitazioni costruite prima del 1980, prive di adeguato isolamento termico. Solo il 28% ha potuto effettuare lavori di efficientamento negli ultimi cinque anni, e nella maggior parte dei casi grazie a bonus o incentivi pubblici.
Questo significa che chi ha meno risorse economiche vive nelle case più energivore, pagando di più per scaldarsi. Un paradosso che amplifica le disuguaglianze.
La ricerca evidenzia un problema spesso sottovalutato: solo il 31% delle famiglie conosce nel dettaglio bonus e agevolazioni per l’efficienza energetica. Un cittadino su due giudica troppo complesse le procedure di accesso, e il 40% non ha mai ricevuto informazioni da enti locali o fornitori di energia.
Questo deficit informativo crea un circolo vizioso: chi avrebbe maggior bisogno di sostegno spesso non sa nemmeno che esistono aiuti a sua disposizione, o si perde nella burocrazia necessaria per ottenerli
Il disagio non è solo economico. Oltre il 60% delle famiglie coinvolte segnala stress e ansia legati all’impossibilità di far fronte alle bollette. La povertà energetica ha effetti diretti sul benessere psicologico e sulla qualità della vita, creando un senso di impotenza e precarietà costante.
Le rinunce si estendono ad altre sfere fondamentali: il 70% delle famiglie in difficoltà ha dovuto tagliare spese alimentari o sanitarie per pagare le utenze. Una scelta drammatica che nessuno dovrebbe essere costretto a fare.
