Mutui a tasso variabile, ABI: ecco come ridurre l’impatto dei rialzi dei tassi di interesse.

L’ABI segnala le possibilità disponibili in Italia per le famiglie, volte a ridurre l’impatto del rialzo dei tassi di interesse sui mutui a tasso variabile

L’Associazione Bancaria Italiana (ABI) diffonde alcuni chiarimenti rivolti alle persone in difficoltà con i mutui a tasso variabile, a causa della crescita dei tassi di interesse conseguente alle decisioni della BCE.

Innanzitutto, l’ABI raccomanda al titolare del mutuo di rivolgersi alla propria banca ai primi segnali di difficoltà, per valutare le possibili soluzioni per affrontare l’aumento dei tassi di interesse: la banca fornirà tutte le informazioni utili per comprendere le diverse opzioni e per valutare preventivamente gli impatti.

In particolare, l’ABI segnala che il titolare del mutuo può:

– concordare con la propria banca l’allungamento della durata del proprio mutuo;
– chiedere una revisione di altre condizioni contrattuali;
– effettuare la cosiddetta portabilità/surroga dei mutui, cioè la possibilità di trasferire senza spese e costi il proprio mutuo ipotecario presso un’altra banca, modificandone le relative condizioni contrattuali;
– ricorrere al Fondo di solidarietà per i mutui prima casa, cosiddetto “Fondo Gasparrini” che permette di sospendere il pagamento della rata del mutuo ipotecario per l’acquisto dell’abitazione principale, fino a 18 mesi, allungando il piano di ammortamento per il periodo della sospensione, in caso di eventi quali, ad esempio, la perdita del posto di lavoro, la riduzione dell’orario di lavoro (cosiddetta cassa integrazione) o la riduzione del fatturato per i lavoratori autonomi;
– trasformare il mutuo da tasso variabile a tasso fisso. La legge di bilancio per il 2023 ha disposto che le banche siano obbligate alla trasformazione, in caso di richiesta del mutuatario che non sia in ritardo nei rimborsi, per i mutui di importo fino a 200.000 euro e con l’ISEE del mutuatario che non deve superare i 35.000 euro.