Istat, fiducia dei consumatori in calo

 

Secondo i dati Istat, a maggio cala ancora la fiducia dei consumatori. Ci sarebbe da sorprendersi se la fiducia dei consumatori non fosse in calo. Questo dato di un ulteriore calo della fiducia da parte dei consumatori de-ve far riflettere molti, in primis il Governo, che è ora chiamato ad agire concretamente per avviare una ripre-sa finora solo annunciata.

“Capiamo l’esigenza politica di incutere fiducia ed instillare ottimismo, rassicurando gli italiani. Ma alla fine i nodi vengono sempre al pettine. Fino a che le famiglie faticano ad arrivare a fine mese le chiac-chiere non servono a nulla, anzi sono un ulteriore deterrente che alimenta la negatività nei confronti della po-litica – Peggiorano non solo i giudizi e le attese sulla situazione economica del Paese ma anche le aspettative sulla disoccupazione, nonostante sia il fronte sul quale a parole sarebbero stati ottenuti i maggiori successi.

Ricordiamo purtroppo, che il potere di acquisto degli italiani non accenna a risalire, la domanda interna nel triennio 2012-2013-2014 ha segnato una contrazione del -10,7%, con una diminuzione complessiva della spesa delle famiglie di circa 78 miliardi di Euro, mentre la disoccupazione si trova ancora su livelli allarman-ti, specialmente quella giovanile. “Si abbandoni il megafono e si lavori per la realizzazione di un Piano Straordinario che, attraverso il rilancio dell’occupazione, sia in grado di dare nuovo impulso e nuove pro-spettive al nostro sistema economico. Un piano che dovrà convogliare le risorse pubbliche (anche ricorrendo alla vendita del 10% delle riserve auree) in investimenti per:

–  lo sviluppo tecnologico e la ricerca;

–  la realizzazione di opere di messa in sicurezza di scuole e ospedali;

–  la modernizzazione di infrastrutture, reti e trasporti;

– l’avvio di un programma per lo sviluppo e la valorizzazione dell’offerta turistica nel nostro Paese. Creare occupazione e operare una redistribuzione dei redditi sono passi fondamentali per la ripresa della nostra eco-nomia. Non dimentichiamo, infatti, che sui bilanci e sulle prospettive delle famiglie pesano figli e nipoti di-soccupati, con una ricaduta che abbiamo calcolato ammonti a circa 400-500 Euro al mese. Dare un futuro a questi giovani significa, quindi, non solo riaccendere speranze ed ambizioni, ma anche rimettere in moto un sistema economico che da troppi anni è alle prese con una forte crisi della domanda.