Istat: oltre 5 milioni di italiani in povertà assoluta

Sono 1 milione 778mila le famiglie risultate in povertà assoluta nel 2017, in crescita rispetto al 2016 (6,9% vs 6,3%): 5 milioni e 58mila individui in totale (8,4% della popolazione). Molti, poi, sono i minori che si trovano a vivere in povertà assoluta: 12,1% della popolazione, pari a 1 milione 208mila. L’incidenza della povertà assoluta aumenta prevalentemente nel Mezzogiorno sia per le famiglie (da 8,5% del 2016 al 10,3%) sia per gli individui (da 9,8% a 11,4%). Peggiorano le condizioni registrate nei comuni Centro di area metropolitana (da 5,8% a 10,1%) e nei comuni più piccoli fino a 50mila abitanti (da 7,8% del 2016 a 9,8%). La povertà aumenta anche nei centri e nelle periferie delle aree metropolitane del Nord.

A testimonianza del ruolo centrale del lavoro e della posizione professionale, la povertà assoluta diminuisce tra gli occupati (sia dipendenti sia indipendenti) e aumenta tra i non occupati; nelle famiglie con persona di riferimento operaio, l’incidenza della povertà assoluta (11,8%) è più che doppia rispetto a quella delle famiglie con persona di riferimento ritirata dal lavoro (4,2%).

Si confermano le difficoltà per le famiglie di soli stranieri: l’incidenza raggiunge il 34,5%, con forti differenziazioni sul territorio (29,3% al Centro, 59,6% nel Mezzogiorno).

In 10 anni, dal 2007 al 2017, gli individui in povertà assoluta registrano un’impennata del 116 per cento

Per “poveri assoluti”, l’Istat intende coloro che non possono affrontare la spesa mensile sufficiente ad acquistare beni e servizi considerati essenziali per uno standard di vita minimamente accettabile (e che varia dunque in base ai componenti del nucleo e al territorio). Di fatto, si tratta di avere un’alimentazione adeguata, un’abitazione – di ampiezza consona alla dimensione del nucleo familiare, riscaldata, dotata dei principali servizi, beni durevoli e accessori – e il minimo necessario per vestirsi, comunicare, informarsi, muoversi sul territorio, istruirsi e mantenersi in buona salute. Ad esempio, per un adulto (di 18-59 anni) che vive solo, la soglia di povertà è pari a 826,73 euro mensili se risiede in un’area metropolitana del Nord, a 742,18 euro se vive in un piccolo comune settentrionale, a 560,82 euro se risiede in un piccolo comune del Mezzogiorno. La soglia della povertà relativa è invece – per una famiglia di due componenti – pari alla spesa media per Persona nel paese: nel 2017 è stata di 1.085,22 euro.

La crisi economica non è ancora finita e continua a coinvolgere milioni di italiani! La responsabilità dell’aumento della povertà è da attribuire alla classe politica, che non ha saputo adottare negli ultimi anni misure reali in grado di combattere questo dramma che coinvolge tutta l’Italia, ma con particolare concentrazione al Sud, portando le regioni del Sud a livelli di povertà drammatiche.