Prospettive negative per i consumatori: assistenza a pagamento e risarcimenti a tempo.
Il Disegno di Legge sulla Concorrenza 2025, nato con l’obiettivo di rimuovere ostacoli e favorire mercati più trasparenti, rischia di ottenere l’effetto opposto. Alcuni emendamenti in discussione al Senato, sotto l’etichetta di “modernizzazione”, potrebbero restringere diritti fondamentali dei cittadini e penalizzare i consumatori più vulnerabili.
Tra le proposte più controverse spiccano due emendamenti, entrambi denominati “Art. 6-bis” e presentati da senatori di Forza Italia, che intervengono su due fronti cruciali: l’assistenza clienti e i termini per chiedere risarcimento danni.
Il primo prevede la possibilità per gli operatori di telecomunicazioni di applicare una tariffa per l’assistenza telefonica, fatta eccezione per gli utenti vulnerabili. Un cambiamento che violerebbe l’articolo 64 del Codice del Consumo e le delibere AGCOM, che garantiscono il diritto a un servizio di customer care gratuito e accessibile.
I costi del servizio clienti sono già compresi nei canoni e nelle offerte commerciali. Farli ricadere sul cittadino significa trasformare un diritto in un ostacolo, penalizzando chi subisce un disservizio.
Il secondo emendamento propone di ridurre a soli 90 giorni il termine entro cui presentare una richiesta di risarcimento danni. Oggi il diritto si prescrive in due anni per i danni da circolazione stradale e in cinque per quelli da fatto illecito. Una modifica che, se approvata, priverebbe di tutela chi non dispone di risorse o competenze per agire in tempi così ristretti.
Questa norma rischia di proteggere chi causa il danno, non chi lo subisce. Il termine dei due anni è un equilibrio giusto tra certezza del diritto e tutela del cittadino. Novanta giorni rappresentano un ostacolo insormontabile per molti.
È illogico che un DDL nato per promuovere la concorrenza finisca per ridurre le garanzie dei cittadini, già colpiti da truffe e raggiri non indifferenti. Monetizzare l’assistenza e imporre tempi assurdi per ottenere giustizia significa colpire proprio i più deboli. Speriamo che questi emendamenti vengano respinti riportando il testo alla sua naturale logica, che dovrebbe essere quella di rafforzare la tutela dei consumatori non di penalizzarli, ricordando che ognuno di noi è un consumatore!
