Coronavirus e bollette, ecco cosa bisognerebbe fare per aiutare le famiglie.

1)La crescente situazione emergenziale dovuta al nuovo Coronavirus sta interessando tutte le attività economiche in Italia, e nel mondo, con gravissime ripercussioni sull’ economia e sulle condizioni socio-economiche di milioni di famiglie italiane con una riduzione del PIL che, stante i primi segnali, potrebbe avvicinarsi ai livelli della crisi del 15 settembre 2008, con la recessione finanziaria e poi economica a seguito del crollo della Lehman Brothers.

La brusca frenata dell’ economia, che si è intravista già a fine febbraio, si sta riverberando su tutte le attività economiche e dunque anche sui consumi di energia, acqua e rifiuti.

In marzo i consumi di energia elettrica, a seguito delle restrizioni imposte dagli eventi drammatici del coronavirus con i provvedimenti di restrizioni del Governo, hanno determinato complessivamente una repentina caduta, che nella settimana scorsa è crollata complessivamente dell’ 11,5% rispetto al medesimo periodo dell’anno scorso, soprattutto per il fermo delle attività economiche come il turismo, commercio, ristorazione e ora di molte attività produttive.

Il calo dei consumi è in parte controbilanciato dagli effetti dei divieti dei raduni, chiusura delle Scuole e Università, delle misure del lavoro a distanza e dello stare “tutti in casa” per evitare il propagarsi della contaminazione. Ciò ha determinato un aumento significativo dei consumi nel domestico, ma l’ultimo provvedimento del Governo, che ha esteso la sospensione ad altre attività produttive industriali, accentuerà il calo dei consumi.

Sul versante dei consumi dell’acqua nel domestico, secondo stime di Enea di questi giorni, a seguito della maggior frequenza nel lavarsi le mani e delle misure di sicurezza e igiene in generale e nelle attività di sanificazione per contrastare il coronavirus, si ipotizza aumenti del 50% dei consumi. Se dovesse perdurare questa emergenza l’impatto sulle bollette sarebbe significativo, essendo la struttura delle bollette per scaglioni di consumo progressivi.

Anche sul versante dei rifiuti domestici, considerando le misure imposte dal Governo, la maggior presenza fisica nelle mura domestiche dei nuclei famigliari e considerando le ”super spese“ delle famiglie nei supermercati ed iper (nella sola settimana scorsa sono aumentate mediamente rispetto lo stesso periodo dell’anno scorso del 16,4% con punte del 28% nel sud) evidenziano un probabile e conseguente aumento nella produzione dei rifiuti per le utenze domestiche con maggiori costi per le famiglie.

2) In questo contesto dopo i primi provvedimenti del Governo e di Arera (delibera n°75/2020) sulla sospensione e rateizzazione automatica e senza interessi (con fatturazione non prima del 1 Luglio 2020 delle bollette di energia, gas, acqua e rifiuti e canone rai per i consumi fino al 30 aprile ma riguarda solo 11 comuni della zona rossa (dieci in Lombardia e uno nel Veneto) è indispensabile che tale opzione e possibilità venga estesa a tutto il territorio italiano e per tutto il periodo necessario.

Sono infatti ormai generalizzate situazioni di riduzione parziale o totale delle ore di lavoro, della propria attività lavorativa e del reddito, con o senza il beneficio degli ammortizzatori sociali o dell’ eventuale sospensione del mutuo.

Deve pertanto essere consentita come scelta volontaria la sospensione e rateizzazione delle bollette senza interessi di mora prevedendone la estensione in sede di conversione del decreto “Cura Italia” assunti dal governo di blocco di tutte le attività per tutto il periodo necessario, che comporta gravi ripercussioni sui bilanci delle famiglie e imprese e del sistema paese.

Analogo provvedimento di rinvio al 30 aprile (ora dal 10 marzo al 2 aprile) delle procedure di distacco degli utenti morosi di luce, gas ed acqua, termine che deve andare di pari passo alla possibilità di proroga di sospensione e rateizzazioni delle bollette.

Dare ancor più tempo inoltre (oltre la proroga consentita da Arera fino 30 giugno) per il “rinnovo“ delle domande scadute dal 10 marzo in poi per i bonus energia, gas ed acqua per gli utenti aventi diritto stante la situazione di blocco delle attività della P.A. e dei comuni e delle emergenze del paese. Avviare una campagna informativa per accedere ai bonus in attesa della erogazione automatica agli aventi diritto dal prossimo anno.

Analoga proroga andrà prevista per le domande per il Bonus Tari la cui introduzione e regolazione doveva essere emanata, sulla falsariga del bonus energia e gas e idrico, entro il 24 aprile, con DPCM con effetti retroattivi dal 1° gennaio 2020, ma che stante l’emergenza coronavirus difficilmente troverà applicazione nei tempi previsti. Considerando inoltre la proroga consentita ai Comuni stessi di approvare i piani finanziari e tariffari della TARI dal 30 aprile al 30 giugno come previsto nel Decreto Emergenza Corona virus del Governo n°17/2020.

3) Dal 1° aprile prossimo sono previsti cali del costo della energia e gas a seguito del crollo del costo della materia prima dove il costo del petrolio Brent al 1° gennaio di quest’anno era di 61 dollari al barile, al 28 febbraio 44 dollari ed in questi giorni al di sotto dei 29 dollari (al livello dei costi di produzione), valori mai così bassi se non al livello raggiunto nel crack finanziario 2008.

A questo calo “congiunturale“ che registreremo serve con coraggio che il governo inserisca con decisione nel decreto di conversione “Cura Italia“ un primo segnale di “riduzione delle bollette strutturale per le famiglie”, stante la grave emergenza e impatto del coronavirus sui redditi e sulla economia.

Intervenire su nodi rimasti irrisolti da anni nelle bollette elettriche domestiche togliendo quegli “oneri impropri“ presenti negli “oneri di sistema“ che sono le agevolazioni alle imprese energivore, gli oneri per la dismissione del nucleare, le agevolazioni dei regimi tariffari speciali ferroviari per un ammontare “complessivo” di circa un miliardo di euro, traslandoli sulla fiscalità generale o sopprimendo queste voci oltre che eliminare dalla “base imponibile l’assoggettamento ad IVA“ nella bolletta elettrica degli incentivi parafiscali presenti negli oneri di sistema, evitando che lo stato lucri sulle tasche degli italiani eliminando in questo modo la “tassa sulla tassa“.

Interventi che se “attuati“ comportano un risparmio “strutturale“ per una famiglia che consuma 2700 kWh/h del meno 11% e un risparmio annuo di circa 55 euro a famiglia con una spesa annua a seguito dell’intervento di 475 euro.

Anche sul versante della bolletta del gas le imposte incidono (accise, addizionali regionali e IVA) per il 38,4% + 4,26% “oneri di sistema“ oltre a quanto ci viene a costare la spesa della materia prima gas naturale pari al 38%.

Una eccessiva imposizione fiscale pari al 18% in più rispetto alla media europea e che richiede per il forte impatto sui bilanci delle famiglie un “piano graduale di abbassamento delle imposte“ per allinearsi alla media europea tenendo conto che l’Italia che consuma 74 mld di mc è il secondo paese che utilizza più metano nella U.E.

Non va dimenticato inoltre che paghiamo l’IVA in bolletta Gas su una base imponibile che comprende anche le accise e le addizionali regionali oltre che pagare l’IVA su un bene di prima necessità oltre i primi 480c annui di consumo con aliquota del 22%, come se riscaldarsi nella propria abitazione fosse un consumo per un bene di lusso.

4) Inoltre analogamente alla bolletta elettrica andrebbero tolti anche gli “oneri di sistema nel gas“, traslati sulla “fiscalità generale“ soprattutto le agevolazioni fiscali per le aziende energivore, scaricate come costi sulle bollette delle utenze domestiche.

Acqua. Con il forte aumento dei consumi in questo periodo di emergenza coronavirus “per tutto il periodo di emergenza”, le punte elevate di consumi fanno scattare scaglioni tariffari “progressivi con un forte aumento delle tariffe in applicazione della nuova struttura tariffaria pro-capite”. Pertanto se non vogliamo avere un effetto perverso nella bolletta andrà sterilizzato questo periodo di durata di calendario di emergenza e fatto pagare come se fosse stato un consumo ”normale“ e considerare il maggior consumo di mc di acqua da emergenza coronavirus spalmato durante tutti i 12 mesi .