Energia elettrica

Sono molte le persone che si stanno rivolgendo alla nostra associazione chiedendo spiegazioni su bollette della luce aumentate notevolmente nella voce “oneri di sistema” proviamo a dare una spiegazione della modifica fatta, ritenendo questa riforma penalizzante  per moltissime famiglie.

E’ iniziata a gennaio 2016 la riforma delle tariffe di rete e degli oneri generali di sistema per i consumatori domestici di energia elettrica; la riforma, che si articolerà nel triennio 2016-2018, andrà  a regime con gradualità, ed è stata prevista dall’AEEG per  eliminare l’attuale struttura progressiva in base a scaglioni di consumo, di queste due componenti tariffarie.
Tale modifica interessa tanto gli utenti del mercato tutelato che su quelli che hanno scelto il mercato libero, la cosa invece cambia a seconda che si tratti di utenza “residente” o “non residente” .
Quest’anno, 2017, entra in vigore la seconda parte, cioè quella che dovrebbe incidere in modo più radicale sulla nuova struttura tariffaria.

Fino al 31/12/2015 ognuno di noi pagava i kWh in relazione al consumo annuo e il prezzo era legato a cinque scaglioni di consumo: questa struttura di tariffazione tendeva a premiare chi consumava poco e a penalizzare chi aveva consumi annui più elevati.

Con le nuove regole, viene prevista l’abolizione degli scaglioni che, non sarà istantanea ma graduale; nel 2016 gli scaglioni sono stati ridotti a tre, per quest’anno, cioè per il 2017, sono previsti solo due scaglioni cioè, chi consuma di più, e chi consuma meno e, dal 2018 ci sarà l’eliminazione totale degli scaglioni.

In effetti però il 2017 ha portato un altro cambiamento: una tariffa unica per gli utenti domestici residenti, cambiamento che, in teoria, sarebbe stato prevista per tutelare maggiormente i consumatori.

In pratica, sparisce la distinzione tra utenti residenti con potenza contrattuale fino a 3kw, quelli con la famosa tariffa D2 e utenti residenti con potenza superiore a 3 kW, quelli con la tariffa D3; quindi dal 2017 c’è un’unica tariffa, definita TD, per le forniture di energia elettrica in abitazioni di residenza anagrafica.

Il nuovo sistema tariffario introduce quindi le seguenti novità rispetto il 2016: riduzione a due scaglioni di prezzo sul costo della componente materia prima e oneri di sistema ed eliminazione degli scaglioni per la componente “Trasporto e gestione del contatore”, sia per residenti che non residenti.

Invece, sempre nel 2017 per gli utenti domestici non residenti si ha, in aggiunta, la seguente variazione: inserimento di una quota fissa di ben 135 euro annui a copertura degli oneri di sistema, quota non presente nelle tariffe quindi dei residenti.

Nello specifico, gli oneri di sistema, in sintesi, riguardano sussidi a beneficio di determinate attività, quali, ad esempio, le rinnovabili o supporto per la dismissione del nucleare.
Questo è l’aspetto che interessa moltissime persone che hanno visto le loro fatture, anche con consumi pari a zero, raddoppiare rispetto allo scorso anno, perché è stata inserita la sopra citata quota fissa solo per gli utenti non residenti.

Infine, vengono introdotte più possibilità per chi vuole cambiare la potenza del contatore, in particolare: per il 2016 restano i classici tagli di potenza ma dal 2017 viene introdotta una maggiore flessibilità e l’esercente è obbligato a rendere disponibile nuovi tagli di potenza: sono previste variazioni di 0,5 kw per contatori con potenza fino a 6 kw, variazioni di 1 kw per contatori con potenza da 6 a 10 kw e variazioni da 5 kw per contatori con potenza da 10 a 30 kw.

Alla luce di quanto detto, viene favorita, in poche parole, quella che è chiamata l’elettrificazione dei consumi, perché l’eliminazione della progressività e lo spostamento degli oneri verso la parte fissa della fattura, è evidente che penalizza chi ha consumi più bassi e spinge ad un maggior uso dell’energia elettrica a sfavore del gas o altri combustibili.
Ci viene da pensare, che si corre il serio rischio di disincentivare il ricorso alle energie rinnovabili e all’efficienza energetica oltre che aiutare economicamente chi ha più capacità economiche, cioè i più abbienti.