Energia: necessario un radicale cambio di paradigma nella determinazione dei prezzi, per metterli al riparo da distorsioni e speculazioni. Il taglio sui prezzi deve essere di almeno il doppio di quanto ipotizzato.

Mentre avanza l’emergenza sul fronte del caro energia, nel corso di un’audizione alla Camera sul tema, è emerso chiaramente come Arera non abbia colto la necessità e l’urgenza di un radicale cambio di paradigma.

Anche con l’ultimo Decreto il Governo ha stanziato risorse e disposto misure importanti per contrastare il caro bollette, ma manca all’appello un provvedimento essenziale: la modifica e l’aggiornamento degli algoritmi che determinano i prezzi praticati dall’Autorità.

Il prezzo che si fissa trimestralmente sul mercato di maggior tutela risente del fatto che Arera, dal 2017, ha previsto che l’approvvigionamento di Acquirente Unico avvenga unicamente sul mercato spot. Sarebbe più giusto e sensato che l’indicizzazione del prezzo sia fatta invece in base al costo medio della fornitura nazionale complessiva, che è legata per circa il 70% della sua consistenza a contratti take or pay di lungo periodo, anche trentennale, e, quindi, è al riparo dalle oscillazioni giornaliere o mensili del TTF (importante mercato di riferimento per lo scambio del gas naturale in Europa). In questo modo, nella determinazione del prezzo le scelte e scommesse speculative di operatori finanziari (intermediari, broker, edge fund e banche d’affari) avrebbero molto meno peso.

Senza tale modifica, a fine marzo, in occasione dell’aggiornamento trimestrale delle tariffe da parte di Arera, c’è il rischio di un’ulteriore stangata, forse più pesante delle precedenti, con conseguenze drammatiche per le famiglie e per l’intero sistema economico.

Perciò si rende sempre più urgente agire in maniera mirata e lungimirante, affrontando le emergenze della fase attuale senza tralasciare gli sviluppi futuri.

Nel dettaglio è necessario:

Disporre una sospensione dei distacchi per morosità e ampliare e migliorare gli accordi per la rateizzazione lunga delle bollette.

Avviare una riforma complessiva del carico fiscale e degli oneri di sistema che gravano in bolletta, che comprendono molte voci ormai obsolete o ingiustificate.

Istituire un albo dei venditori autorizzati ad operare nel settore dell’energia da accreditare in base a requisiti di solidità patrimoniale e garanzie finanziarie, esperienza e competenza industriale, correttezza commerciale, impegno per la sostenibilità.

Prevedere un fondo per il sostegno delle fasce meno abbienti per la realizzazione di interventi di riqualificazione energetica nelle abitazioni e per il contrasto alla povertà in tale settore.

Al contempo, a livello comunitario, si rende indispensabile adottare una politica degli acquisti di gas ed energia coordinata e gestita a livello europeo, per un approvvigionamento più vantaggioso ed equo per tutti gli Stati membri.

È necessario, infine, che Arera e Governo si rendano conto che non è più possibile continuare ad assumere decisioni in questo settore senza ascoltare il parere qualificato delle Associazioni dei Consumatori, impegnate da anni nel rivendicare le misure che, oggi, tardivamente, si sta iniziando a mettere in atto.