Proroga dell’abolizione del mercato di maggior tutela.

Apprendiamo da fonti stampa che la presidente del Senato ha giudicato inammissibile l’emendamento che proroga l’abolizione del mercato tutelato al 1° Gennaio 2022. È probabile e ci auguriamo che tale provvedimento venga inserito nel Decreto Milleproroghe.

In attesa di tale passaggio, rimane la forte incertezza che pervade i cittadini e le aziende sul futuro del mercato energetico.

Riteniamo fondamentale prepararsi con attenzione e con le dovute cautele a tale appuntamento: non è necessario aspettare la proroga, i provvedimenti che mancano all’appello devono essere varati sin da ora.

È indispensabile garantire i cittadini in questa delicata transizione, mettendo fine agli annunci e adottando alcuni provvedimenti concreti:

1. Istituire l’albo dei venditori autorizzati, per ripulire il mercato da tutte quelle aziende che operano in maniera scorretta o che non hanno gli opportuni requisiti di affidabilità e di garanzia sul piano economico-finanziario.

2. Garantire ai cittadini informazioni corrette e certe, mettendoli al riparo dalle politiche aggressive di molti venditori.

3. Prevedere apposite forme di tutela per i cittadini morosi incolpevoli o interessati dal fenomeno della povertà o vulnerabilità energetica (elettricità e gas), in forte crescita nel Paese e procedere immediatamente all’automatismo su bonus elettricità, gas e idrico.

4. Stabilire cosa accadrà al 1° Luglio 2020 (o al 1° Gennaio 2022 in caso di proroga) ai cittadini che non avranno effettuato alcuna scelta, per far sì che questi ultimi possano mettere in atto scelte consapevoli e ponderate, senza lasciarsi intimidire dalle proposte minacciose dei venditori.

Le istituzioni e gli enti preposti sono chiamati ad adottare con urgenza tali provvedimenti, per rendere più trasparente e corretto un mercato ancora costellato di abusi e irregolarità.

Inoltre è opportuno, in tale settore, richiamare la necessità di una attenta discussione sugli oneri di sistema, per approntare una riforma così come la Federconsumatori suggerisce da tempo, eliminando voci anacronistiche ed inique che gravano, ogni mese, sulle bollette di cittadini.