Povertà energetica al massimo storico, investe 2 milioni e 400 mila famiglie.
Osservatorio OIPE: la povertà energetica raggiunge il massimo storico.
La povertà energetica in Italia investe ormai 2 milioni e 400 mila famiglie. È a livelli di massimo storico, anche se l’aumento è contenuto rispetto all’anno precedente. Il fenomeno riguarda il 9,1% del totale delle famiglie nel 2024, con una concentrazione maggiore nelle periferie e nei piccoli centri, fra le famiglie di stranieri e le famiglie con minori.
I bambini continuano a essere investiti dalle diverse forme di povertà e quella energetica non fa eccezione: colpisce 1 milione e 100 mila bambini in Italia. Le famiglie con bambini in povertà energetica sono oltre una su 10.
Il fenomeno investe la capacità di riscaldare, rinfrescare, illuminare l’abitazione e la gestione efficiente di elettrodomestici che magari, non potendo essere sostituiti, sono anche ad alto consumo di energia. È difficoltà di comprare beni e servizi energetici e vulnerabilità energetica, quando la quota di spesa o reddito per i servizi energetici è molto alta ed erode risorse.
“La povertà energetica è un fenomeno che riguarda strutturalmente oltre 2 milioni di famiglie, in particolare nelle aree periferiche, piccoli centri, e che affligge le famiglie con minori e stranieri – ha detto Luciano Lavecchia, Economista, Osservatorio Italiano sulla Povertà Energetica – Occorre intervenire sul fronte delle politiche di contrasto per renderle più selettive ed efficaci”.
L’Osservatorio Italiano sulla Povertà Energetica (OIPE) ha presentato oggi a Milano i nuovi dati sul fenomeno nel corso del seminario “La povertà energetica in Italia”, ospitato da ARERA e promosso da OIPE e Fondazione Banco dell’energia, ente filantropico che ha tra i suoi obiettivi quello di sostenere persone e famiglie vulnerabili attraverso progetti solidali.
La povertà energetica a livello territoriale aumenta fra le famiglie delle Isole (+0,8%) e nel Nord Ovest (+0,7%), si riduce di quasi l’1% nel Sud e rimane invariata nel Centro e nel Nord Est.
Si conferma inoltre una maggior concentrazione nelle periferie e nei piccoli centri. A livello regionale, la percentuale di famiglie in povertà energetica oscilla tra il 5% del Lazio e il 18,1% della Puglia (nel 2023 ultima in classifica era la Calabria). La Sardegna è la regione che registra l’incremento maggiore (+2,8%) seguita dal Piemonte (+2,3%) e dall’Umbria (+1,6%.). Migliorano invece la Basilicata (-3,7%) seguita dalla Campania (-1,8 %) e dalla Calabria (-1,7 %).
I più colpiti sono minori e stranieri. La quota di famiglie in povertà energetica con minori è in aumento rispetto al 2023 (+0,8 punti percentuali) e si attesta all’11,4% del totale, un dato superiore alla media complessiva (9,1%).
L’incidenza della povertà energetica rimane inoltre più concentrata nelle famiglie la cui persona di riferimento è straniera. In particolare, rispetto al 2023, c’è una significativa riduzione del numero di minori coinvolti appartenenti a famiglie straniere (-12,5%) a fronte di una riduzione più contenuta per quelli di famiglie italiane (-1,2%). In generale l’incidenza del fenomeno è maggiore nelle famiglie “straniere”, sia con minori (2,5 volte superiore) sia senza (2,8 volte).
I dati sulla spesa energetica indicano la vulnerabilità delle famiglie in difficoltà. Le famiglie con meno disponibilità economica continuano a destinare una quota molto elevata della propria spesa complessiva ai beni energetici: l’8-9%, contro il 3-4% delle famiglie più benestanti.
