COMUNICATO
COMUNICATO
SPEREQUAZIONE SALARIALE
Secondo una recente analisi di Oxfam, tra il 2019 e il 2024 la retribuzione reale degli amministratori delegati è cresciuta del 50%, mentre il salario medio reale dei lavoratori nei Paesi monitorati -Italia compresa- è aumentato di appena lo 0,9%.
Questo scollamento tra vertice e base si fa ancora più doloroso se si considera il dato dell’inflazione. I costi, tra cui gli affitti, il cibo e le cure sanitarie, sono esplosi mentre le retribuzioni restano purtroppo al palo. Se nel 2024, secondo l’Organizzazione Internazionale del Lavoro, i salari reali sono cresciuti del 2,7% a livello globale, in molti Paesi – come Francia, Sudafrica e Spagna – l’aumento effettivo è stato appena dello 0,6%.
Troppo poco per recuperare le ingenti perdite degli anni precedenti. Anche l’Italia, in questo quadro si distingue in maniera negativa. In seguito al crollo del potere d’acquisto provocato dalla fiammata inflattiva: nel 2024 i salari reali sono sì aumentati (+2,3%), ma la somma delle perdite dal 2008 a oggi parla chiaro ed è del -8,7%. Se si considera solo il periodo 2019-2023 e si tiene conto dell’inflazione sui beni essenziali, la riduzione sfiora addirittura il 15%. Oltre alla stagnazione salariale, persiste il divario retributivo di genere, sebbene leggermente diminuito (dal 27% al 22% in un anno). In questa situazione di povertà emergente presente in modo rilevante anche nella nostra regione ,di rinnovi contrattuali per molte categorie ancora aperti ,di una drammatica situazione che colpisce economicamente un mondo del lavoro ,anche per chi lavora con contratti a tempo indeterminato , leggere la notizia che l’amministratore delegato di CVA vede riconosciuto il suo compenso sino a 400 mila euro , porta anche la nostra regione a copiare un meccanismo che premia pochi e fa nascere amarezza e rabbia tra chi fa fatica a conciliare il pranzo con il pagamento della bolletta elettrica . Nulla da dire riguardo alla figura dell’amministratore di CVA ,non si è aumentato personalmente il suo stipendio, è una decisione della finanziaria costituita nel 1982 per effetto della LR 16/82 sostituita dalla LR 7/06.
“FINAOSTA S.p.A. ha lo scopo di concorrere, nel quadro di una politica di programmazione regionale, a promuovere e a compiere tutte quelle attività o a porre in essere tutti quegli interventi che, direttamente o indirettamente, favoriscano lo sviluppo socio-economico del territorio regionale, in armonia con le direttive della Regione autonoma Valle d’Aosta.” Facilmente lo sviluppo socio-economico della nostra regione viene dimostrato da stipendi notevoli per figure “apicali” dimenticandosi di una situazione che sempre di più crea differenza sociale e economica tra pochi che vivono agiatamente e molti che sono in difficoltà economica, se non già in una nuova povertà emergente.
Questa situazione crea profonda disparità sociale creando sempre di più rabbia nei confronti della politica, che pone problemi anche di tenuta democratica.
In questo mondo sempre più divisivo ci preme ricordare un grande imprenditore che applicava una semplice regola- Nessun dirigente, neanche il più alto in grado, deve guadagnare più di 10 volte l’ammontare del salario minimo di un operaio.
Concetto ripreso da banca etica che applica un rapporto da 1 a 6, che garantisce una vita dignitosa e nel contempo non è fonte di sperequazione fra le persone. Per questo è stato introdotto un rapporto massimo di 1 a 6 tra la retribuzione più alta e la più bassa, in modo da applicare il concetto di responsabilità ed equità a ogni livello nel suo operare economico. Perché non provare a fare così anche nella nostra regione? Sarebbe un esempio sociale molto logico e apprezzato, ma vien da pensare che non piacerebbe a tutto il mondo politico.