Gioco d’azzardo, nel 2024 supera 157 miliardi.

Il gioco d’azzardo cresce vertiginosamente. E lo Stato diventa sempre più “dipendente dall’azzardo” e non interessato ad alcun tipo di bilancio sociale. Numeri dell’azzardo, all’anomalia italiana, crescita del gioco online e dettaglio locale con i numeri e i fenomeni legati al gioco d’azzardo sono al centro della terza edizione del “Libro nero dell’azzardo. Mafie, dipendenze, giovani, Europa “, realizzato da Cgil Nazionale, Federconsumatori e Fondazione Iscon.

Gioco d’azzardo, vola l’online

Il primo dato che emerge dal dossier è la crescita ulteriore del gioco d’azzardo. Nel 2024 ha raggiunto l’incredibile cifra di 157,4 miliardi, equiparabile al 7,2% del PIL e superiore di 20 miliardi rispetto alla spesa sanitaria complessiva. L’aumento è del 6,6% rispetto al 2023 e del 42,5% rispetto al 2019. Questi numeri corrispondono a una raccolta pro capite per ogni cittadino maggiorenne di 3.137 euro. Le perdite per gli italiani sfiorano nel complesso i 23 miliardi.

Il gioco online ha superato da tempo quello fisico, soprattutto nel centro sud, dove “la malavita organizzata utilizza l’azzardo in remoto come modalità conveniente per il riciclaggio di capitali sporchi”. A livello nazionale il gioco d’azzardo fisico nel 2024 si attesta sui 65,3 miliardi di euro, un valore di fatto stabile e al di sotto dei livelli prepandemia (superava i 74 miliardi nel 2019). C’è invece la crescita dell’azzardo online, aumentato di 10 miliardi nel 2024, più 12,2%: ha raggiunto i 92,1 miliardi di euro di giocato, soprattutto per giochi di abilità (giochi di carte, casinò online), scommesse sportive e Betting Exchange. I conti attivi online hanno ormai superato i 20 milioni, quasi uno ogni due cittadini nella fascia 18-74 anni

Esiste una “anomalia italiana” in Europa rispetto al gioco d’azzardo.

Si legge nel dossier: “Siamo il paese dove il potere d’acquisto dei redditi da lavoro e pensione è arretrato di più, ma siamo diventati per l’azzardo il mercato più importante d’Europa, e trai primi al mondo. La perdita complessiva degli italiani nell’azzardo (21 miliardi di euro) è la maggiore d’Europa, superiore a quella del Regno Unito e molto distante da Germania e Francia (14 miliardi). È una ulteriore conferma della relazione inversa tra la situazione socioeconomica e l’incremento della raccolta dell’azzardo, oltre che del suo ruolo importante nel mantenimento, se non dell’accelerazione, delle diseguaglianze sociali”.

 

Il motore di tutto questo è l’illusoria convinzione che una vincita al gioco possa far risolvere in un colpo solo tutti i problemi legati alla crisi economica. E su questo gioca un ruolo la pubblicizzazione crescente del gioco d’azzardo legale, “anche attraverso strumentali inviti al gioco responsabile, che altro non sono che l’aggiramento dei residui divieti”, spiega il dossier.

Nel nuovo mercato dell’azzardo,, “stanno investendo a livello globale tutti i grandi players concessionari, il mercato dei giovani e dei giovanissimi. L’opera in atto di “normalizzazione” dell’azzardo nella vita quotidiana è evidente ed è funzionale ad allevare la futura generazione di giocatori, sempre più tecnologici, sempre più ricettivi, sempre più fragili”.

Azzardo – costi sociali

Quello che emerge dall’analisi proposta è l’immagine di uno “Stato dipendente dall’azzardo” che non è interessato ai costi sociali di questo fenomeno.

L’aumento dell’azzardo legale rappresenta infatti per lo Stato una forma di entrata fiscale irrinunciabile, con la generazione di una sorta di “dipendenza dello Stato dall’azzardo”: si fa ricorso alla leva fiscale dell’azzardo quando bisogna trovare in tempi brevi una nuova fonte di entrata, ad esempio contro una calamità naturale. Ma il risultato è che l’azzardo diventa “una tassa sulla povertà, in quanto destinata a gravare sulle categorie sociali più deboli e vulnerabili”.

Le differenze a livello locale

Numeri e diffusione del gioco d’azzardo vanno poi correlati con le situazioni locali e la differenze territoriali fra aree d’Italia, province, comuni, differenze che nell’online corrispondono spesso alle mappe dell’illegalità. Fra le città con il più alto livello di giocato pro capite online spicca al primo posto Isernia, con una crescita del 65% sull’anno precedente. Isernia è prima per giocato pro capite nel solo online, che nel 2024 ammonta a 6.853 euro nella fascia 18-74 anni, più 155% in due anni. La classifica delle provincie italiane per l’azzardo online prosegue con Siracusa, Messina, Palermo, Salerno, Napoli e Caserta. Quindi a completare i primi dieci posti Reggio Calabria, Taranto e Teramo. Tutte le dieci provincie sono sopra i 3.000 euro, nella fascia 18-74, e tutte hanno fatto registrare crescite importanti nel 2024.

Considerando insieme gioco online e fisico e guardando alle prime dieci città italiane, emerge invece che “Roma ha una media pro capite, dell’azzardo complessivo, di 3.558 euro, Milano di 3.377, Napoli di 4.546, Torino di 2.949, Genova di 2.654 euro, Palermo di 4.548, Firenze di 2.760. Bologna supera i 3.000, Bari sfiora i 4.000, Catania ha il record, tra le prime dieci città italiane, con 4.803 euro pro capite, due terzi dei quali raccolti nell’online, come peraltro accade a Palermo