Caro bimbo, Federconsumatori: nel primo anno i genitori spendono fino a 17 mila euro.

Caro bimbo: fino al primo anno di vita i neo genitori spendono una cifra compresa fra 7400 euro e oltre 17 mila. Il monitoraggio di Federconsumatori sui costi di tutto quello che serve da zero a un anno.

 

Il primo compleanno del bambino va festeggiato. Spesso con una festa in grande stile, in un trionfo di palloncini e torta che fa stringere la famiglia intorno al primo anno di vita di quel delizioso bimbetto, di quella tenera bimba che allo scoccare dei 12 mesi avrà fatto spendere ai suoi genitori… fino alla bellezza di oltre 17 mila euro. Il caro bimbo è certo tema complesso come del resto lo è la genitorialità e tutto quello che ruota intorno a quell’incandescente argomento che è la natalità e il suo calo – per ragioni di lavoro, per la precarietà occupazionale, per l’assenza di welfare familiare, perché i giovani fanno fatica e i meno giovani pure, perché i servizi sono scarsi, perché la cultura è diversa … elenco che potrebbe continuare con mille altre ragioni tutte incastrate nel grande tema generale.

Il caro bimbo certo è variabile perché dipende dalle spese che una famiglia decide di affrontare. Ma non tutte le spese sono comprimibili.

Il risultato è che “mantenere un bambino nel 1° anno di vita diventa sempre più difficile (e costoso). Nel 2024 i neo-genitori spendono da 7.431,58 a 17.585,78 euro, il +4% rispetto al 2023”.

Questo i risultati del tradizionale monitoraggio sul “caro bimbo” nel primo anno di vita svolto dall’Osservatorio Nazionale Federconsumatori.

Federconsumatori: ecco tutte le voci del caro bimbo

Dallo studio – afferma Federconsumatori – emerge che il costo complessivo per mantenere un bambino nei suoi primi 12 mesi di vita varia da un minimo di 7.431,58 euro fino ad un massimo di 17.585,78 euro. Rispetto al 2023, mediamente, si registra un aumento complessivo del +5% per i costi minimi e del +3% per i costi massimi.

Ma come si arriva a queste cifre?

Federconsumatori ha realizzato delle tabelle nelle quali mette a confronto i costi di una serie di voci che accompagnano la crescita del bambino dalla nascita a un anno. Dentro ci sono, fra gli altri, passeggino, lettino, fasciatoio, vestiti e calzature, seggiolino auto, culla, latte e pappe, biscotti, giocattoli e quant’altro è necessario per accogliere e crescere un bimbo.

Per ogni voce viene riportato un costo minimo e uno massimo.

Il risultato è che per un passeggino i neo-genitori possono spendere da circa 200 euro a quasi 900 euro. Per il lettino, da 330 euro a circa 900 euro. Per i vestitini, da 1.185 euro a oltre 3 mila euro.

Sui pannolini il range di spesa varia da circa 550 euro a oltre 1200 euro. Su latte e pappe, la spesa può oscillare da un minimo di circa 1790 euro a oltre 4500 euro. Sommate tutte insieme, queste voci danno una spesa che oscilla appunto fra poco meno di 7500 euro a quasi 17.600 euro. Fuori dal computo, perché sostituiscono voci diverse, c’è il costo del tris (passeggino, carrozzina e ovetto) che oscilla dai 470 euro ai 1000 euro.

“In ogni caso si tratta di costi insostenibili che, uniti alla precarietà occupazionale e alla mancanza di lavoro per i giovani, continuano a incidere pesantemente sull’andamento della natalità nel nostro Paese, dimostrando l’inefficacia delle politiche pro-natalità e di sostegno alle famiglie messe in atto fino ad ora, che andrebbero potenziate, non solo, come fatto in alcuni casi, per incrementare il numero dei figli”, afferma Federconsumatori.