Farmaci, cresce l’uso degli antidepressivi

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Nel 2012, ogni italiano ha acquistato in media trenta confezioni di medicinali attraverso le farmacie pubbliche e private, per un totale di oltre 1,8 miliardi di confezioni, lo 0,4% in meno rispetto al 2011. La spesa farmaceutica totale italiana, pubblica e privata, è stata pari a 25,5 miliardi di euro, il 76 per cento dei quali è stato rimborsato dal Servizio sanitario nazionale. Il dato su cui riflettere è che cresce l’uso degli anti depressivi e calano gli antibiotici. Questo emerge dal rapporto realizzato dall’Osservatorio sull’impiego dei medicinali (OsMed).

Le dosi giornaliere totali prescritte ogni mille abitanti nel 2012 sono state 1.626, aggiunge il rapporto dell’Agenzia italiana del Farmaco, mentre quelle a carico del Ssn, in regime di assistenza, sono state 985, con un incremento del 2,3 per cento rispetto al 2011. La spesa territoriale complessiva, sia pubblica sia privata, crolla del 5,6 per cento rispetto all’anno precedente per un totale di 19.389 milioni di euro.

Analizzando nel dettaglio i dati elaborati dall’Aifa si legge che il 50 per cento dei bambini e oltre il 90 per cento degli ultra settantacinquenni, ha ricevuto almeno una prescrizione durante l’anno. Gli over 74 presentano consumi e spesa rispettivamente 22 e 8 volte superiori a quelli di un paziente con età compresa tra i 25 e i 34 anni.

Crescono notevolmente i farmaci anti depressivi: + 4,5 per cento nel 2012 rispetto al 2004. La prevalenza della depressione è più alta nelle donne rispetto agli uomini e, cresce in maniera rilevante con l’aumentare dell’età. Le donne, nella fascia di età compresa tra i 35-44 anni, assumono in media 44 dosi di farmaco ogni mille abitanti, contro le 37 degli uomini. Gli antidepressivi sono una delle principali voci della spesa pubblica farmaceutica.

A consumare più farmaci è la Sicilia, mentre la Provincia autonoma di Bolzano è la regione dove si acquistano meno confezioni. In Sicilia la media è di 1.110 dosi giornaliere ogni 1000 abitanti, seguono il Lazio, la Sardegna e la Puglia. Più virtuosa la Provincia autonoma di Bolzano con 743 dosi, seguita dalla Provincia autonoma di Trento, dalla Liguria, e dalla Valle d’Aosta con 896 dosi giornaliere ogni 1000 abitanti. Molte regioni hanno mostrato una riduzione dei consumi negli ultimi dieci anni come la Campania e la Sicilia, mentre in Piemonte si è registrato un incremento abbastanza rilevante