Tabagismo

Tabagismo, ISS: in Italia 11,7mln di fumatori, il 20,8% sono donne

Un divario di genere ormai azzerato, quello che mette in parità il numero di uomini e donne che fumano. Ma c’è di più, in alcune fasce d’età, le donne fumano più dei maschi, soprattutto nel Nord del Paese, nella fascia d’età in cui si accende la prima sigaretta (15-24) e nella fascia in cui si smette (45-64). Nel nostro Paese fumano quasi 6 milioni di donne (20,8%- uomini 23,9%), circa un milione in più rispetto allo scorso anno, su un totale di fumatori pari a 11,7 milioni (il 22,3% della popolazione. Nel 2016 erano il 22,0% nel 2016).
È questo il dato che balza subito agli occhi osservando le tendenze rilevata dall’OSSFAD del Centro Nazionale Dipendenza e Doping dell’Istituto Superiore di Sanità, presentato in occasione della Giornata Mondiale senza tabacco.

Sono stati pochi coloro che in presenza di minori hanno fumato in auto, un divieto sul quale è stato d’accordo anche l’86% dei fumatori. La legge del 2003 è stata una delle più importanti leggi di sanità pubblica nata per difendere dal fumo passivo, ha avuto il grande merito di educare al rispetto degli spazi comuni come dimostrano i dati relativi al comportamento dei padroni di casa rispetto ad eventuali ospiti fumatori. Nel 2006, infatti, il 43,1% degli intervistati dichiarava di consentire ai propri ospiti di fumare in casa, oggi nel 2017 solo il 12,4% lo consente”.

A dimostrazione che l’educazione ai corretti stili di vita e la comunicazione sono strumenti centrali nel costruire la consapevolezza sul rischio per la salute sono i dati che riguardano l’impatto delle immagini shock sui fumatori. Pittogrammi, messaggi forti sul rischio, Numero Verde: le avvertenze riportate sui pacchetti, secondo la direttiva europea del 2014, non sono risultate indifferenti ai tabagisti.

L’indagine dell’ISS rivela, infatti, che l’83% dei fumatori ha pensato, almeno qualche volta, guardando le immagini shock, ai rischi legati alla salute. Il 60% ha dichiarato che è aumentato il desiderio di smettere e il 36% ha rinunciato ad accendersi una sigaretta. Un fumatore su cinque, inoltre, usa stratagemmi per coprire le immagini shock, 1 su 3 ha notato il Numero verde.
Da agosto 2016 (momento in cui i pacchetti di sigarette con le nuove avvertenze sono arrivati sul mercato) a dicembre dello stesso anno, sono giunte al telefono verde 5.041 chiamate, numero nettamente superiore rispetto alle 1.326 dello stesso periodo del 2015. Nel 2016 le chiamate complessive sono state 7.767. L’utente che chiama il servizio telefonico dell’ISS è nel 64,6% dei casi maschio, (35,4% le donne), fumatore (96,2%) appartenente alla fascia d’età 46-65 e dichiara di aver visto il Numero Verde Fumo sul pacchetto di sigarette (98,5% dei casi).
Il capitolo riguardante le sigarette elettroniche rappresenta una questione a sé stante. Particolarmente diffuso è il consumo duale da parte dei fumatori di sigarette tradizionali e di e-cig (83,4%). Chi ha usato la sigaretta elettronica dichiara di aver diminuito il consumo di sigarette tradizionali leggermente (il 13,8%) o drasticamente (l’11,9%), mentre il 34,9% non ha cambiato abitudine tabagica, il 10,4 ha iniziato a fumare e l’11,7% ha ripreso il consumo delle sigarette tradizionali. Soltanto nel 14,4% dei casi l’e-cig ha portato a smettere definitivamente. In totale gli utilizzatori (abituali e occasionali) sono circa 1,3 milioni, in lieve calo rispetto allo scorso anno. Il 64% dei consumatori di e-cig utilizza quelle contenenti nicotina. Le ricariche sono acquistate nei negozi specializzati (54,7%) o dal tabaccaio (37,3%).