730 PRECOMPILATO

tributi

Dal 15 aprile, 20 milioni di contribuenti potranno accedere alla propria dichiarazione dei redditi precompilata. Se ci sono inesattezze o bisogna aggiungere dei dati, come le spese sanitarie, è necessario armarsi di pazienza per accedere al proprio cassetto fiscale online. Questo perché dal 15 aprile i contribuenti non riceveranno il modello a casa direttamente nella buca delle lettere, così come aveva annunciato il premier Renzi nell’ottobre del 2014, ma il 730 sarà consultabile solo su un’area del sito dell’Agenzia delle Entrate.

 

Se non si ha già la password, per procurarsela bisognerà fare domanda online, e solo dopo, il codice arriverà per posta all’indirizzo di casa. Sicurezza?

In una rete in cui si accede con ogni tipo di password, affidarsi al “vecchio sistema postale”, ci lascia perplessi, soprattutto per i tempi di attuazione di un’operazione che altrimenti sarebbe immediata. L’alternativa è farselo scaricare da un professionista o da un CAF.

Il 730, poi, dovrà essere integrato con altri dati, in particolare le spese mediche, per le quali si richiede la detrazione del 19%, (dati rilasciati, nel 2014, da quasi 12 milioni di contribuenti, vale a dire l’85% del totale), le spese per l’istruzione e le erogazioni liberali.

Per ricevere il modello totalmente compilato bisognerà aspettare il 2017. Questo nuovo rapporto con il fisco può voler dire per i contribuenti la consultazione di 283 pagine, di cui 267 di specifiche tecniche, elaborato dall’Agenzia delle Entrate, nelle quali, sono spiegate le regole di accesso alla dichiarazione precompilata; tutto ciò, in una logica di semplificazione realizzata a parole, ma non nei fatti.

Novità ci sono anche per i CAF e i professionisti. La compilazione da parte di terzi comporterà la responsabilità degli stessi di fronte al Fisco. Questi ultimi, quindi, sono investiti, direttamente, della responsabilità del loro servizio, mentre la vecchia normativa prevedeva una responsabilità indiretta, rispondevano, cioè, solo su “loro” errori.

Da oggi la responsabilità, non solo per le sanzioni, ma addirittura, per l’imposta mancante e relativi interessi, sarà a carico dei professionisti e dei CAF, con relativo aumento dei costi delle apposite assicurazioni che verranno stipulate che inevitabilmente ricadranno sul contribuente.