Pensionati:La spremuta continua

inflazione

CADUTA POTERE D’ ACQUISTO DEI PENSIONATI

La Confesercenti ha ragione a denunciare, seguendo peraltro le identiche denunce fatte dal Sindacato Pensionati-CGIL e dalla Federconsumatori, come in questi ultimi anni (2008-2013) si sia deteriorato il potere di acquisto dei pensionati di circa 1500 Euro annui.
Situazione gravissima che ha contribuito a far diminuire, in termini complessivi, il potere di acquisto delle famiglie che è sceso del 13,6 % dal 2008. Generando, ovviamente, una forte contrazione del mercato dell’8%, solo nel biennio 2012/2013, pari alla colossale cifra di 58 Miliardi di Euro.
Nel 2014 un pensionato “medio” perderà 1.419 euro di potere d’acquisto rispetto al 2008, vale a dire più di 118 euro al mese, sottratti ai consumi e ai bilanci delle famiglie, che sempre di più sono sostenute dai pensionati!
Siamo l’unico Paese dove i pensionati pagano in proporzione, più tasse di quando erano al lavoro. Su una pensione corrispondente a 1,5 volte il trattamento minimo INPS, un pensionato italiano paga in tasse il 9,17 % dell’assegno previdenziale, mentre i suoi colleghi di Germania, Francia, Spagna e Regno Unito nulla!
Nel caso di una pensione pari a tre volte il minimo, il pensionato italiano è tassato il doppio rispetto a quello Spagnolo, il triplo rispetto a quello Inglese, il quadruplo rispetto a quello Francese e, in maniera esageratamente superiore a quello Tedesco: si va dagli oltre 4 mila euro pagati dal pensionato italiano, ai 39 euro pagati dal pensionato tedesco!
E’ una profonda ingiustizia fiscale, che va sanata tenendo conto che un’altra penalizzazione per i pensionati italiani deriva dall’effimera rivalutazione annua della pensione.