Consumatori e contraffazione: consapevoli sì, ma per un europeo su tre è accettabile comprare contraffatto.

I consumatori sono consapevoli dei rischi della contraffazione (l’80 % degli europei concorda sul fatto che i prodotti contraffatti avvantaggiano le organizzazioni criminali e danneggiano le imprese e l’occupazione, due persone su tre considerano i prodotti contraffatti una minaccia per la salute, la sicurezza e l’ambiente) ma allo stesso tempo ritengono accettabile comprare prodotti contraffatti quando il prezzo degli originali è troppo alto. Pensa così un terzo degli europei ma la percentuale sale al 50% fra i giovani.

È uno dei dati che emerge da un nuovo studio sulla percezione della proprietà intellettuale da parte dei cittadini, pubblicato oggi dall’Ufficio dell’Unione europea per la proprietà intellettuale (Euipo).

Gli europei sono sempre più consapevoli dei rischi e delle conseguenze dell’acquisto di prodotti contraffatti e dell’accesso a contenuti da fonti illegali ma allo stesso tempo ritengono accettabile l’acquisto di prodotti contraffatti a causa del fattore “prezzo” degli originali.

In Italia, l’87% delle persone dichiara di avere una buona consapevolezza del concetto di proprietà intellettuale (la media europea è dell’83%), comprese le norme di tutela e i rischi che derivano dalla sua violazione. Nonostante ciò, l’11% degli italiani ammette di aver guardato eventi sportivi da fonti illegali (12% media UE) e ha acquistato beni contraffatti negli ultimi 12 mesi (13% media UE).

Sono i più giovani a fruire maggiormente di prodotti contraffatti e contenuti piratati. Fra i ragazzi che hanno dai 15 ai 24 anni, il 26% ammette di averne fatto uso (il doppio della media delle altre fasce d’età). La causa principale indicata per questo comportamento è il costo eccessivo degli originali.

Nonostante la consapevolezza della contraffazione quale minaccia per la salute e per l’ambiente, e la considerazione (per l’82% degli europei) che la pirateria per avere contenuti digitali da fonti illegali comporti rischio di truffe o contenuti inappropriati per i minori, lo studio evidenzia che 1 europeo su 3 (31%) considera comunque accettabile acquistare dei prodotti contraffatti quando il prezzo del prodotto originale è troppo elevato. Questa percentuale, come detto, sale a 1 persona su 2 (50 %) nel caso dei consumatori più giovani, di età compresa tra i 15 e i 24 anni.

Se si passa poi ai comportamenti concreti, “il 13 % degli europei dichiara di aver acquistato intenzionalmente prodotti contraffatti negli ultimi 12 mesi – evidenzia l’Euipo – Tale dato sale al 26% per le persone di età compresa tra i 15 e i 24 anni, il doppio della media dell’UE, mentre scende al 6 % nella fascia di età tra i 55 e i 64 anni e al di sotto del 5 % tra le persone di età pari o superiore ai 65 anni”.

Ci sono poi differenze nazionali all’interno dell’Europa. La percentuale di consumatori che hanno acquistato intenzionalmente prodotti contraffatti varia dal 24 % in Bulgaria all’8 % in Finlandia. Oltre alla Bulgaria, l’acquisto intenzionale di prodotti contraffatti è superiore alla media dell’UE in Spagna (20 %), Irlanda (19 %), Lussemburgo (19 %) e Romania (18 %).

“Un prezzo inferiore dei prodotti originali rimane la motivazione menzionata con maggiore frequenza (43 %) per smettere di acquistare prodotti contraffatti – prosegue lo studio – Anche il rischio di esperienze negative (prodotti di scarsa qualità per il 27 % delle persone, rischi per la sicurezza per il 25 % e sanzioni per il 21 %) rappresenta un fattore chiave per indurre i consumatori a desistere dall’acquisto di prodotti contraffatti”.

Fra i consumatori risulta in aumento l’incertezza sull’autenticità dei prodotti. Quasi 4 europei su 10 (39 %) si sono domandati se il prodotto acquistato fosse contraffatto e, tra i giovani, la metà (52%) ha espresso lo stesso dubbio.

Se si guarda alla pirateria digitale, poi, emerge che gli europei sono generalmente contrari all’uso di contenuti piratati: l’80 % dichiara di preferire il ricorso a fonti legali per accedere ai contenuti online se è disponibile un’opzione a prezzi accessibili.

Più di 4 europei su dieci (il 43%) ha usato servizi legali a pagamento per accedere o riprodurre in streaming contenuti protetti da diritti d’autore.

C’è però un’ampia maggioranza, pari al 65%, per la quale è accettabile ricorrere alla pirateria quando i contenuti non sono compresi nell’abbonamento che hanno sottoscritto.

Inoltre il 14 % degli europei ammette di aver avuto accesso intenzionalmente a contenuti da fonti illegali negli ultimi 12 mesi. La percentuale sale a 1 persona su 3 (33%) per i giovani di età compresa tra i 15 e i 24 anni. Questo si è verificato in particolare per guardare eventi sportivi utilizzando dispositivi o applicazioni di streaming illegali.

Ancora una volta, prezzi più accessibili e una più ampia scelta di contenuti da fonti legali sono le motivazioni indicate con maggiore frequenza per non far più ricorso alla pirateria.