Causa Coronavirus, oltre mezzo milione di poveri in più entro Pasqua!

A causa dell’epidemia un’ampia fetta di popolazione si aggiunge ai 2,7 milioni di cittadini che lo scorso anno ha beneficiato di aiuti alimentari.

L’emergenza Coronavirus non è più soltanto un dramma dal punto di vista sanitario ma presenta effetti pesanti anche sotto il profilo economico e sociale.

Secondo alcune stime elaborate da Coldiretti su poveri e Coronavirus, il numero di cittadini italiani in difficoltà tenderà ad aumentare di circa mezzo milione a causa del blocco delle attività produttive nel nostro Paese.

Un’ampia fetta di popolazione, che si aggiunge ai 2,7 milioni di cittadini in difficoltà che lo scorso anno, ha beneficiato di aiuti alimentari con i fondi Fead distribuiti da associazioni come la Caritas ed il Banco Alimentare.

Le situazioni di difficoltà sono diffuse in tutta Italia, ma le maggiori criticità si registrano nel Mezzogiorno con il 20% degli indigenti che si trovano: in Campania, il 14% in Calabria e l’11% in Sicilia, ma situazione diffuse di bisogno alimentare si rilevano anche nel Lazio (10%) e nella Lombardia (9%) dove più duramente ha colpito l’emergenza sanitaria.

Contro la povertà si attiva la solidarietà con molte organizzazioni operative nella distribuzione degli alimenti, e si contano in Italia circa diecimila strutture periferiche, mense e centri di distribuzione promosse da quasi 200 istituzioni caritatevoli impegnate nel coordinamento degli enti territoriali.

Per aiutare a combattere la nuova crisi alimentare, un impegno è arrivato direttamente dagli agricoltori di Campagna Amica che hanno avviato l’iniziativa “Spesa sospesa del contadino a domicilio” che mutua l’usanza campana del “caffè sospeso”, quando al bar si lascia pagato un caffè per il cliente che verrà dopo e che non ha i mezzi per saldare il conto.

In questo caso i cittadini che ricevono la spesa a casa attraverso i mercati e le fattorie di Campagna Amica possono decidere di donare un pacco alimentare alle famiglie più bisognose che potranno portare in tavola frutta, verdura, farina, formaggi, salumi o altri generi alimentare, Made in Italy, di qualità e a km zero che gli agricoltori di Campagna Amica, in accordo con i Comuni, consegnano gratuitamente entro Pasqua.

Iniziative di aiuto anche con modalità diversificate sono diffuse lungo tutta la Penisola.

Secondo gli ultimi dati Istat le famiglie italiane spendono per prodotti alimentari e bevande in media 462 euro mensili, ma nel mese di marzo segnato dall’emergenza Coronavirus si è verificata una accentuata polarizzazione dei consumi e affianco all’aumento degli indigenti è scattata, per molti, una vera e propria corsa per riempiere il carrello con un aumento, a marzo 2020, degli acquisti al dettaglio di prodotti agroalimentari del 19%, rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, secondo le rilevazioni Ismea.

Il risultato è che in quasi 4 case su 10 (38%) sono state accaparrate scorte di prodotti alimentari e bevande, con l’accumulo nelle dispense soprattutto di: pasta, riso e cereali (26%), latte, formaggi, frutta e verdura (17%), quindi prodotti in scatola (15%), carne e pesce (14%), salumi e insaccati (7%) e vino e birra (5%), secondo le rilevazioni Coldiretti/Ixe.

Un comportamento pericoloso per la salute per l’attesa nelle lunghe file, ma che favorisce l’aumento dei prezzi con l’inflazione, le speculazioni dal campo alla tavola e anche sprechi di cibo in un momento delicato per le forniture alimentari del Paese.