Crisi:potere acquisto delle famiglie sempre piu’ giu’

tributi

Condividiamo con Confesercenti la preoccupazione circa la grave perdita di potere di acquisto da parte delle famiglie italiane, diminuito dai dati del nostro Osservatorio di oltre il
-13,4% dal 2008.
Una crisi che continua ad incidere in maniera drammatica sulla domanda di mercato: in tal senso il dato più allarmante è senza dubbio quello relativo ai consumi alimentari, la cui contrazione, dal 2008 al 2014, risulta pari al -10,4% (pari ad una caduta della spesa delle famiglie in questo settore chiave di oltre 14,2 miliardi di Euro).
A pesare su tale andamento non contribuiscono unicamente gli effetti negativi della crisi, quali disoccupazione e cassa integrazione, ma anche la crescita immotivata e spesso spropositata di prezzi e tariffe.
Recentemente il C.R.E.E.F. – Centro Ricerche Economiche Educazione e Formazione della Federconsumatori ha realizzato un focus sull’evoluzione delle tariffe dei servizi in tempo di crisi, dal 2008 al 2013.
Emerge chiaramente che, a fronte di una variazione complessiva del tasso di inflazione del 9,7%, in tale quinquennio le tariffe hanno subito aumenti notevolmente più elevati: l’incidenza del costo di tali voci risulta, quindi, sempre più pesante sulla spesa complessiva delle famiglie.

I principali aumenti delle tariffe dal 2008 al 2013:

Acqua potabile +42,3% (8,46% var. media annua);
Trasporti ferroviari +26,9% (5,38% var. media annua);
Pedaggi autostradali +25,9% (5,18% var. media annua);
Rifiuti +24,5% (4,90% var. media annua);
Gas per uso domestico +19,5% (3,90% var. media annua);
Trasporti urbani +18,8% (3,76% var. media annua);
Servizi postali +18,5% (3,70% var. media annua);
Energia elettrica +9,3% (1,86% var. media annua).

Quel che è peggio è che, nonostante la crisi ed il concomitante calo del potere di acquisto delle famiglie, in tale periodo le tariffe siano aumentate in maniera decisamente più marcata rispetto alla fase pre-crisi.

Questo denota come la disattenzione, la mancata vigilanza, il peso della pressione fiscale e, in alcuni casi, vere e proprie speculazioni hanno portato ad un aumento insostenibile delle tariffe, contribuendo così al grave impoverimento delle famiglie a cui abbiamo assistito nel corso degli ultimi anni. Per questo il Governo deve intervenire prontamente per rilanciare il potere di acquisto delle famiglie e per disporre un’attenta vigilanza sull’andamento di tali costi, con severe sanzioni in grado di contrastare fenomeni speculativi.