Disuguaglianza, Oxfam: Italia paese di grandi squilibri.

L’Italia è paese dai profondi squilibri e dalla disuguaglianza accentuata. Oxfam: nel 2022 l’1% più ricco sotto il profilo patrimoniale deteneva una ricchezza 84 volte superiore a quella del 20% più povero della popolazione.

 

La disuguaglianza nel mondo è forte e fonte di divari sempre più accentuati, con pochi paperoni che raddoppiano le loro fortune e miliardi di persone strette nella morsa della povertà, e con i lavoratori che perdono potere d’acquisto davanti al carovita. La denuncia sulle disuguaglianze crescenti nel mondo, che viene da Oxfam con il rapporto “Disuguaglianza: il potere al servizio di pochi“, non risparmia l’Italia.

Italia, disuguaglianza e concentrazione della ricchezza nelle mani di pochi

L’Italia è paese dai profondi squilibri e dalla disuguaglianza accentuata. Da tempo occupa le ultime posizioni in Europa per quanto riguarda la disuguale distribuzione dei redditi.

A fine 2022, denuncia oggi Oxfam, l’1% più ricco, sotto il profilo patrimoniale, deteneva una ricchezza 84 volte superiore a quella del 20% più povero della popolazione.

Sempre nel 2022, ultime stime disponibili, in Italia il 20% più ricco degli italiani deteneva oltre 2/3 della ricchezza nazionale (68,9%) e il 60% più povero deteneva appena il 13,5% della ricchezza nazionale.

Il lascito delle crisi è riflesso nell’aumento delle persone in condizione di fragilità – spiega Oxfam – Il fenomeno della povertà assoluta mostra in Italia una diffusione sempre più ampia, l’aumento della sua incidenza nel biennio 2021-22 è attribuibile in larga parte, e malgrado il buon andamento dell’economia italiana nel 2022, all’impennata dell’inflazione e ai suoi impatti più incisivi sulle famiglie che hanno minore capacità di spesa e non possono fare affidamento sui propri risparmi.

 

Questa dinamica è destinata ad aggravarsi, denuncia Oxfam, per il rallentamento dell’economia, per la riduzione delle misure di compensazione contro il carovita e per l’impatto delle misure che hanno sostituito il reddito di cittadinanza.

“Le nuove misure di inclusione lavorativa e sociale del Governo Meloni determinano infatti un’iniqua selezione tra poveri – prosegue Oxfam – Non basterà più essere indigenti per ottenere un supporto continuativo al reddito e si stima che, rispetto al bacino dei potenziali beneficiari del RDC, 500.000 famiglie in meno potranno beneficiare di una delle nuove misure approntate, ampliando le disuguaglianze e aumentando povertà ed esclusione sociale”.

Ma la disuguaglianza non è una missione impossibile da affrontare o un dato immutabile.

Fra le azioni richieste da Oxfam ci sono misure universali di contrasto alla povertà che garantiscano un reddito minimo a chi si trova in ristrettezze economiche; lavoro dignitoso per tutti e salario minimo legale; e una maggiore equità del sistema fiscale attraverso un’imposta progressiva sui grandi patrimoni.

Tax the Rich è l’iniziativa dei cittadini europei che chiede “l’introduzione di un’imposta europea sui grandi patrimoni per finanziare interventi di lotta alla povertà e alle disuguaglianze economiche e sociali e misure urgenti di contrasto ai cambiamenti climatici”.