Right to Energy, una settimana contro la povertà energetica.

È iniziata ieri, 21-02-2022- la Settimana internazionale per combattere la povertà energetica.

Le stime diffuse in Europa, sulla povertà energetica sono varie.

Fino a 80 milioni di persone in Europa, lottavano per riscaldare in modo adeguato la propria abitazione già prima della pandemia.

Un europeo su quattro, dicono alcune stime, non riesce a riscaldare, illuminare o raffreddare casa.

Un europeo su dieci, non riesce a riscaldare adeguatamente casa durante l’inverno.

Uno su cinque non è in grado di rinfrescarla in estate.

La quota di reddito, che le famiglie a basso reddito devono destinare alle spese per l’energia è raddoppiata dal 2000. (Fonte: Right to Energy Coalition).
Altri milioni di cittadini, oggi sono a rischio a causa della crisi del gas e dell’impennata dei prezzi dell’energia.
Secondo un focus della Commissione europea, nel 2020 circa 36 milioni di persone nella Ue non sono state in grado di riscaldare adeguatamente la propria casa.
«Tuttavia, il numero di cittadini dell’UE che possono essere considerati “poveri di energia” è molto più alto se si prendono in considerazione tutti i diversi aspetti della
povertà energetica, come l’impossibilità di coprire i costi abitativi di base o il fatto di avere un comfort inadeguato negli alloggi o negli ambienti di lavoro», riconosce la Commissione.
Tutto questo ha un impatto negativo sulla salute dei cittadini.

Quello che sta succedendo, l’aumento dei prezzi dell’energia e l’impatto della pandemia, non può che rendere più
difficile la situazione, specialmente per le famiglie più vulnerabili.
Ma cos’è la povertà energetica? Secondo il focus della Commissione europea, la povertà energetica, deriva da una combinazione di basso reddito, elevata quota del reddito
disponibile speso per l’energia e scarsa efficienza energetica, soprattutto negli edifici.
Povertà energetica significa non riuscire a pagare le bollette, certo, ma non è solo questa la dimensione cui riferirsi per questo fenomeno, che anzi spesso è sconosciuto o poco visibile.

La povertà energetica, ha gravi implicazioni per la salute, il benessere, l’inclusione sociale e la qualità della vita dei cittadini colpiti.
Denuncia la Right to Energy Coalition, campagna per affrontare la povertà energetica a livello dell’UE, nazionale e locale: «Non è mai stato più chiaro che il nostro attuale
sistema energetico sta deludendo le persone e il pianeta.

La settimana di sensibilizzazione sulla povertà energetica di quest’anno si svolgerà dal 21 al 25 febbraio.

È un’opportunità per alzare una voce collettiva per coloro che affrontano la povertà energetica e chiedono il diritto all’energia per tutti».
«La povertà energetica non è un onere personale, è una questione sistemica esacerbata dal Covid-19 e dalla crisi dei prezzi dell’energia – denuncia la Coalizione – Ma anche
prima, 1 famiglia europea su 4 lottava per riscaldare, raffreddare o illuminare adeguatamente la propria casa».
Alti costi dell’energia, redditi bassi, ed edifici inefficienti dal punto di vista energetico sono dunque un mix micidiale.

C’è da considerare poi che l’impatto di fattori quali pandemia, alloggi inefficienti, condizioni meteorologiche estreme e prezzi all’ingrosso del
mercato energetico, ha portato a un forte aumento dei costi dell’energia e una crisi dell’energia contro cui le misure attuate sembrano ancora distanti dal garantire davvero
efficacia.
I tassi di povertà energetica, dice la Right to Energy Coalition, “sono aumentati vertiginosamente a causa del Covid-19”.

I più colpiti, dalla povertà energetica continuano a essere le fasce di popolazione più vulnerabili, famiglie a basso reddito, famiglie monoparentali, anziani, immigrati.
Per questo l’energia è una questione di giustizia sociale, ribadisce la campagna per il diritto all’energia.

«L’energia è un diritto umano fondamentale: nessuno dovrebbe scegliere tra mangiare, illuminare o riscaldare la propria casa.

La fine della povertà energetica è vitale per la giustizia sociale e per combattere la crisi climatica.

L’accesso all’energia può essere una questione di vita o di morte ed è una condizione per vivere una vita dignitosa»