I matrimoni dalla crisi del wedding alla voglia di ripartire.

Il settore dei matrimoni è stato uno dei più colpiti nel 2020, con migliaia di nozze rimandate e annullate. Quest’anno c’è voglia di ripartire. Più di otto coppie su dieci hanno già fissato la nuova data. Per il 33% delle coppie il viaggio di nozze sarà una mini moon e più avanti si farà il viaggio vero e proprio. Dal settore la petizione SOS matrimoni.

Da gennaio a ottobre del 2020 ci sono stati circa 85 mila matrimoni, contro i 170mila stesso periodo del 2019 (dati Istat). Le coppie hanno dovuto spostare la data. Quest’anno le incertezze continuano. Ma da un sondaggio fatto da Matrimonio.com, portale leader del settore, emerge anche la voglia di andare avanti delle coppie (e dei fornitori).

Più di otto coppie su dieci, fra quelle che dovevano sposarsi nel 2020, hanno fissato la nuova data per il 2021. Quasi tutte non rinunceranno al ricevimento, anche se con una serie di misure di sicurezza, dal distanziamento dei tavoli all’accoppiata mascherine più gel. Il viaggio di nozze tenderà a sdoppiarsi. Per un terzo delle coppie sarà una “mini moon” in attesa di tempi migliori per fare un viaggio più lungo.

Dalla crisi del wedding alla voglia di ripartire, insomma. Anche perché il settore muove un mercato considerevole. Ogni anno in Italia più di 195 mila coppie decidono di sposarsi. Il volume d’affari diretto del settore nozze è di circa 4,75 miliardi di euro. Gli occupati nel settore sono circa 400 mila.

Nel 2020 c’è stato il tracollo per l’effetto della pandemia. Fra gennaio e luglio 2020 si sono celebrati in Italia 34.059 matrimoni. Nello stesso periodo del 2019 erano stati 101 mila.

La diminuzione rispetto al secondo trimestre 2019 è stata di circa l’80% per i matrimoni, di circa il 60% per le unioni civili e le separazioni/divorzi consensuali presso i comuni e i tribunali. A livello nazionale, dire Airb, il settore ha perso l’80% del fatturato, pari a 29 miliardi di euro per il 2020, e la totalità da gennaio a marzo 2021.

Quale sarà lo scenario del settore wedding nel 2021? C’è voglia di ripartire, dice Matrimonio.com, parte del gruppo The Knot Worldwide, che ha dialogato con le aziende e gli utenti per capire quale sarà il futuro e quali potrebbero essere le misure da adottare rispetto alla pandemia da Covid-19.

Solo il 9% delle coppie non ha ancora fissato una nuova data per il matrimonio. Secondo un sondaggio fatto su oltre 4400 coppie che si sono sposate nel 2020 o con data posticipata al 2021, il 91% delle celebrazioni rinviate si terrà presto, ancora in attesa di sapere con quali misure potranno essere realizzate. Si allungano però i tempi per pianificare un matrimonio, che passano da 12 mesi a 18-24 mesi.

Chi ha rimandato le nozze l’anno scorso si sposerà. Con tanto di ricevimento, anche se oltre sei coppie su dieci hanno cambiato piani e progetti per la pandemia.

«Più di 8 coppie su 10 che hanno rimandato il loro matrimonio nel 2020 hanno in programma di sposarsi nel 2021, e il 58% di tali coppie dichiara che questa sarà la loro festa principale, il che indica che i matrimoni saranno di nuovo molto presenti nei prossimi mesi – dicono dal portale – Il 95.6% delle coppie celebrerà sia la cerimonia che il ricevimento. Questi dati mostrano che il desiderio di continuare a celebrare quel giorno permane. Il 64% ha cambiato piani e dettagli iniziali a causa della pandemia».

Il 46% ha ridotto un po’ la lista degli invitati. Il 24% ha spostato la data in un altro giorno della settimana, riadattando il matrimonio per poterlo celebrare.

Test per gli invitati sì o no? Il tema è discusso. Fra le aziende fornitrici registrate sul portale, il 67% pensa che offrire test agli invitati potrebbe essere una buona soluzione per garantire la sicurezza dell’evento. Ma l’argomento è molto dibattuto e c’è un’ampia diversità di opinioni riguardo costi e fattibilità.

Per un terzo delle coppie il viaggio di nozze è una mini moon. Il 33% dice infatti che ha fatto o farà un piccolo viaggio subito dopo la celebrazione delle nozze, per poi rimandare il viaggio di nozze vero e proprio a quando sarà possibile.

Un dato, commentano dal portale, che incoraggia il settore perché trasforma quel viaggio in due. Il 63% ha posticipato il proprio viaggio, mentre solo il 7% ha deciso di non organizzar

Matrimonio.com si è unito con associazioni di tutta Italia e con le coppie colpite in prima persona per creare una petizione congiunta e pubblica al Governo italiano. La petizione chiede per il 2021 di stabilire periodi specifici e stabili per la celebrazione dei matrimoni, determinare protocolli chiari e definire aiuti per le coppie e le imprese colpite.

Nel 2020, tra tutti i matrimoni inizialmente previsti ne sono stati celebrati meno del 20%. «Il settore – si legge nella petizione – ha riportato perdite per il valore di 3,2 miliardi di euro nel 2020 e nel 2021, per il quale si sperava una stagione record considerando la parte delle celebrazioni del 2020, più di 5,45 miliardi di euro sono a rischio, così come i 400.000 posti di lavoro diretti del settore».