Prezzi: l’inflazione sale al 3% su base annua, con ricadute di +894 Euro a famiglia.

L’Istat rivede al rialzo le stime di inflazione ad ottobre, rilevando una crescita del 3,0% su base annua e dello 0,7% su base mensile.

Ancora una volta il tasso in forte crescita è da attribuire in prevalenza all’impennata dei prezzi dei beni energetici e, sulla spinta dell’aumento dei costi di produzione e di trasporto salgono anche i prezzi dei prodotti di prima necessità, come gli alimentari (+1%) e i beni ad alta frequenza di acquisto (+3,1%). L’O.N.F. – Osservatorio Nazionale Federconsumatori ha calcolato che ammontano ad oltre 312,00 Euro, le ricadute che ogni famiglia subirà alla luce dei rincari delle bollette di energia elettrica e gas.

Complessivamente, alla luce del tasso di inflazione registrato, gli aumenti in termini annui sulla spesa delle famiglie ammontano a ben + 894,00 Euro.

Con queste percentuali l’inflazione raggiunge i livelli più alti dal 2012 e cade come un macigno sulla già fragile economia del nostro Paese.

Aumenti di questa portata si ripercuotono sulle condizioni di vita delle famiglie con conseguenze drammatiche, soprattutto perché i cittadini si trovano già da tempo ad affrontare una generale e diffusa situazione di difficoltà e precarietà non solo da punto di vista economico ma anche sotto il profilo sanitario e sociale.

Inoltre il significativo aumento dei costi dell’energia non potrà che avere ulteriori conseguenze negative sul fronte della povertà energetica, fenomeno in forte crescita nel Paese.

Abbiamo invitato le Commissioni Parlamentari competenti e l’Antitrust ad avviare attenti monitoraggi e controlli sull’andamento dei prezzi, in primis quelli dell’energia e dei beni alimentari, per scongiurare fenomeni speculativi e operazione di cartello. È urgente, in tal senso, che il Governo intervenga mettendo all’ordine del giorno una ormai improrogabile riforma del sistema di tassazione su bollette (a partire da una attenta revisione dei famigerati oneri di sistema) e sui carburanti (con una revisione delle accise e l’adizione di un sistema di accisa mobile).

Inoltre non è più rinviabile un intervento a sostegno delle famiglie, attraverso piani di rilancio dell’occupazione e una riforma generale della tassazione, improntata all’equità, che preveda reali e forti elementi di progressività, introducendo se necessario un aumento della tassazione su grandi patrimoni e transazioni finanziarie.