Asma nei bambini: a causarla caldaie a gas e smog.

La colpa è di cucine e caldaie a gas, che inquinano gli ambienti domestici. Ma anche dell’inquinamento atmosferico esterno, che nelle abitazioni delle aree urbane più centrali arriva fin dentro le mura domestiche.
È per questo che sempre più bambini si ammalano asma.
Sono i risultati di uno studio dell’Istituto di biomedicina e immunologia molecolare del Consiglio nazionale delle ricer-che (Ibim-Cnr) sull’inquinamento degli ambienti indoor, dal nome ‘Effect of indoor nitrogen dioxide on lung function in urban environment’.
La valutazione di oltre 300 abitazioni domestiche della città di Palermo ha messo in evidenza come i livelli di biossido di azoto (NO2) superino nel 25% dei casi i limiti (40 µg/m3) indoor definiti dall’Organizzazione mondiale della sanità”, ha spiegato Fabio Cibella dell’Ibim-Cnr. “I livelli più elevati di NO2, un inquinante secondario irritante per le vie aeree e prodotto da qualsiasi processo di combustione in atmosfera, sono stati messi in relazione ad una maggiore prevalenza di disturbi respiratori negli adolescenti”.

Il biossido di azoto è un inquinante derivante da sorgenti specificatamente indoor quali le cucine e le caldaie a gas. Dalla ricerca è emerso che i livelli di questa sostanza in atmosfera siano più alti nelle abitazioni delle aree urbane più centrali e quindi più trafficate. Segno evidente che è ancora lo smog la causa più evidente di inquinamento.

Il collegamento tra la presenza di biossido di azoto e asma, inoltre, è molto evidente. È risultato esposto ad elevate con-centrazioni di NO2 nella propria abitazione quasi il 90% dei soggetti asmatici, mentre il 22% dei soggetti allergici ed esposti a elevate concentrazioni di NO2 indoor presentano asma corrente. Anche la funzione respiratoria, misurata me-diante spirometria, è risultata peggiore del 15% nei ragazzi esposti a livelli più elevati di NO2 con storia di asma . Si pone quindi il problema degli effetti dell’inquinamento urbano sulla salute delle fasce di popolazione più suscettibile (bambini, anziani, adulti con preesistente patologia) anche all’interno delle proprie case.