Influenza

Saranno almeno 5 milioni gli italiani che, secondo i virologi, si stima saranno colpiti dall’influenza nella stagione 2017-2018, soprattutto anziani e bambini, e anche se l’imminente picco dei casi non si è ancora registrato le notizie provenienti da altri Paesi non lasciano ben sperare, con il cosiddetto “virus australiano” che desta particolare preoccupazione. A mettere in guardia è il virologo Fabrizio Pregliasco ricercatore dell’università di Milano e direttore sanitario Irccs Galeazzi, che ribadisce l’importanza della vaccinazione.

I dati dall’estero sono preoccupanti e l’influenza non va sottovalutata poiché è la terza causa di morte fra le malattie infettive, dopo tubercolosi e Aids, e il 90% dei decessi si registra fra gli anziani. Inoltre, l’Italia è stata la prima nazione in Europa nella stagione 2016-2017 per decessi over 65 riconducibili al virus influenzale. In tal senso, il vaccino, che attualmente prevede la copertura per i virus A-H1N1, A-H3N2 e B, afferma Pregliasco, “costituisce un salvavita per le categorie più fragili: i bambini, gli over 65 e coloro che sono affetti da patologie croniche”.

Ad oggi, secondo gli ultimi dati della rete Influnet dell’Istituto superiore di sanità, sono stati già colpiti 2 milioni di italiani, di cui 672.000 nell’ultima settimana. La causa però non è solamente l’influenza vera e propria; infatti si stanno ancora registrando infezioni ad opera di virus “cugini” o para-influenzali: sono 262 virus diversi che hanno sintomi meno pesanti ma che sono ugualmente debilitanti”.

La vera influenza si riconosce perché causa la presenza contemporanea di tre fattori: febbre elevata, sintomi sistemici come dolori muscolari e sintomi respiratori o mal di gola. Questi sintomi perdurano per giorni e, nei soggetti più deboli, possono insorgere gravi complicanze. Per tutte le altre patologie circolanti si parla di sindromi parainfluenzali, ugualmente fastidiose.

 

Come difendersi

Cosa possiamo fare per prevenire questo tipo di infezioni? “Oltre alla vaccinazione, le misure più efficaci sono lavarsi frequentemente le mani, coprire la bocca e il naso quando si starnutisce e tossisce e rimanere a casa nei primi giorni di malattia respiratoria febbrile, per non contagiare le persone con cui si viene in contatto.