RC auto:Troppo cara!

La RC Auto, in Italia, è ancora troppo cara: un automobilista in media spende 604 euro all’anno. Se vive al Sud, può superare i 1200 euro (es.: a Napoli) e se è neopatentato pagare il 338% in più.
Va da sé, quindi, che in un momento di crisi aumentano vertiginosamente i veicoli che circolano senza assicurazione (stimati in 4 milioni) e, si diffondono polizze low-cost.
È il quadro che emerge dal progetto RCeAsy, i cui risultati sono stati presentati recentemente a Roma.
Il progetto RCeAsy, finanziato dal Ministero dello Sviluppo Economico, è nato prima di tutto per aumentare il livello di conoscenza degli automobilisti, che sono i primi a sapere troppo poco sui loro diritti e doveri sulla RC Auto.
Parlare di RC auto, in Italia soprattutto, vuol dire parlare di Pil, ossia di “pezzi di economia” che concorrono al prodotto interno lordo del paese, ma nessuno si occupa della qualità di queste risorse e della direzione in cui vanno.
Perché si parla tanto di Spending-Review e di razionalizzazione della spesa, quando alcuni settori, come quello della RC auto, restano una giungla? È questa la domanda che si sono poste le Associazioni dei consumatori, tra cui la Federconsumatori. Le storture di questo settore sono tante e, cosa ancora più grave, sempre le stesse. A cominciare dal caro-tariffe, fenomeno denunciato da più parti, ma difficile da scalfire. Non si capisce per quale motivo gli automobilisti italiani debbano pagare molto di più della media europea: secondo l’Antitrust, il premio medio italiano è più del doppio di quello pagato in Francia e Portogallo e supera dell’80% quello tedesco e del 70% quello olandese.
Dal progetto RCeAsy emerge un leggero calo, che le Associazioni dei consumatori spiegano essere legato alla crisi, con il 20% in meno di veicoli in circolazione e, i circa 4 milioni, che viaggiano senza assicurazione.
L’assicurazione è un peso enorme per le famiglie italiane, negli ultimi 5 anni il divario medio tra i costi di una polizza italiana e una europea è stato del 25-30% e mentre in Italia l’impatto sul reddito della RCA si attesta al 3,2% su base annua, mediamente in Europa l’impatto è solo dell’1,8%.
I cittadini, poi, sono fortemente penalizzati, anche dal fatto che manca una valida alternativa all’utilizzo della macchina, tanto che circa il 70% dei lavoratori/studenti è costretto a prendere l’auto per spostarsi. Consumatori informati e attivi possono concorre a fermare l’aumento dei premi della RC Auto.
Scatola nera e conciliazione sono i principali strumenti a disposizione del cittadino per ridurre le frodi e dimostrare la corretta condotta al volante, da un lato, e avere giustizia senza costi e in tempi brevi, dall’altro.