Contraffazione in aumento

Amazon ha deciso di far causa nei confronti di chi vende prodotti falsificati sulla sua piattaforma; ha avviato un’azione legale con due distinti procedimenti nello stesso tribunale dello Stato di Washington.

La stessa Apple ha denunciato la diffusione sulla piattaforma di accessori falsi come caricabatterie e cavi.

Da quanto risulta da un’indagine di Confcommercio (Confcommercio-Format novembre 2016) non c’è solo chi vende merce contraffatta, ma anche chi la compra.

Tale indagine afferma, infatti, che nel 2016 il 27% dei consumatori ha acquistato almeno una volta prodotti illegali o ha utilizzato generi di servizio offerti da un soggetto non autorizzato a erogarli.

Un fenomeno in aumento che riguarda orologi, gioielli, occhiali, alimentari, audiovisivi, musica e videogiochi.

Il settore più colpito in assoluto è l’abbigliamento: nel 2015 gli acquisti illegali riguardavano il 57,9% dei consumatori, mentre oggi sono il 60%(+2,1%). Cresce anche l’acquisto illegale di audiovisivi, musica e videogiochi (dal 13,1% del 2015 al 15,2%) e si diffonde l’acquisto illegale sul web.

 

Dall’indagine risulta che i consumatori acquistano merce contraffatta “perché ritengono di fare un buon affare risparmiando” (73,3% del campione degli intervistati, contro il 70% del 2015), o “perché non si hanno i soldi per acquistare i prodotti legali” (lo dichiara il 73,2%, contro il 72,1% del 2015).

I consumatori sono consapevoli dei rischi ai quali ognuno si espone; l’80% dei consumatori ritiene che gli acquisti più pericolosi siano i prodotti alimentari e i farmaci, perché strettamente legati alla salute.

La consapevolezza del rischio sale al 96% per quanto concerne l’acquisto illegale sul web. Un contrasto evidente con il 27% dei consumatori che, nonostante i rischi, nel 2016 ha acquistato prodotti o servizi venduti illegalmente.

La contraffazione ha dunque assunto caratteristiche tali da renderlo un problema particolarmente grave; Federconsumatori si batte da sempre per cercare di contrastarlo. Gli stessi cittadini consumatori hanno il dovere di dare il proprio contributo.