Istat:la ripresa della fiducia dei consumatori,non riguarda l’italia.

Promessa non mantenuta

La disoccupazione cresce a livelli preoccupanti, specialmente quella giovanile, così come la povertà, il sovra-indebitamento, le difficoltà e il disagio delle famiglie. Diminuiscono i consumi (-10,7% solo nell’ultimo triennio, secondo quanto calcolato dall’O.N.F. – Osservatorio Nazionale Federconsumatori), anche quelli concernenti il settore alimentare, colpisce in particolare la contrazione di prodotti fondamentali come pasta (-5%) e ortofrutta (-4%).
Eppure l’Istat ha rilevato un dato riguardante la fiducia dei consumatori ai limiti dell’assurdo: a settembre segnerebbe “un lieve miglioramento”.
In questo scenario, l’ottimismo dell’Istat appare del tutto fuori luogo. Tanto che viene da chiedersi se i rilevatori abbiano svolto il proprio studio in Italia, oppure, sui lidi soleggiati di Antigua.
In una fase delicata e critica come questa è fondamentale riportare un’immagine reale, che rispecchi le condizioni drammatiche in cui vivono le famiglie.
Solo così potranno essere avviati gli interventi concreti e urgenti che la situazione richiede.
In particolare, come sollecitiamo da qualche tempo al Governo, non si può più rimandare un’azione mirata, in grado di rimettere in moto l’intera economia.
In particolare è necessaria una manovra coraggiosa che apra una nuova fase di crescita e di sviluppo, attraverso: un rilancio degli investimenti per lo sviluppo tecnologico e la ricerca; un allentamento del patto di stabilità per consentire la realizzazione di opere straordinarie di edilizia e messa in sicurezza; un piano straordinario per il turismo, vero patrimonio e grande opportunità di ripresa per il nostro Paese.