Questo è quello che paghiamo in imposte indirette per fare un pieno di carburante!

L’Italia è tra i Paesi europei dove sono più alte. Ogni volta che facciamo il pieno più della metà dei nostri soldi finiscono in tasse.

Quella più nota, senza dubbio, è l’accisa sulla guerra in Abissinia. Perché spesso nei discorsi della gente che se ne lamenta. viene sempre citata quella. Introdotta nel 1935 da Benito Mussolini per finanziare la marcia su Addis Abeba, ammontava a 1,90 lire. Che ai tempi era una cifra altissima (all’incirca come se oggi aumentasse di 2 euro).

  Quali sono nel dettaglio queste imposte indirette e quanto ci fanno lievitare in più un pieno.

  • Guerra d’Etiopia del 1935-1936: 1,90 lire (0,000981 euro);
  • Crisi di Suez del 1956: 14 lire (0,00723 euro);
  • Ricostruzione dopo il disastro del Vajont del 1963: 10 lire (0,00516 euro);
  • Ricostruzione dopo l’alluvione di Firenze del 1966: 10 lire (0,00516 euro);
  • Ricostruzione dopo il terremoto del Belice del 1968: 10 lire (0,00516 euro);
  • Ricostruzione dopo il terremoto del Friuli del 1976: 99 lire (0,0511 euro);
  • Ricostruzione dopo il terremoto dell’Irpinia del 1980: 75 lire (0,0387 euro);
  • Missione ONU durante la guerra del Libano del 1982: 205 lire (0,106 euro);
  • Missione ONU durante la guerra in Bosnia del 1995: 22 lire (0,0114 euro);
  • Rinnovo del contratto degli autoferrotranvieri del 2004: 0,02 euro;
  • Acquisto di autobus ecologici nel 2005: 0,005 euro;
  • Emergenza terremoto in Abruzzo del 2009: 0,0051 euro;
  • Finanziamento alla cultura nel 2011: da 0,0071 a 0,0055 euro;
  • Gestione immigrati dopo la crisi libica del 2011: 0,04 euro;
  • Emergenza alluvione Liguria e Toscana del novembre 2011: 0,0089 euro;
  • Decreto ‘Salva Italia’ del dicembre 2011: 0,082 euro (0,113 sul diesel);
  • Emergenza terremoti dell’Emilia del 2012: 0,024 euro;
  • Finanziamento del ‘Bonus gestori’ e riduzione delle tasse ai terremotati dell’Abruzzo: 0,005 euro;
  • Spese del ‘decreto Fare’ del 2014: 0,0024 euro.

Sommando tutte queste imposte indirette si arriva a ben 72 centesimi sulla benzina e a 62 sul diesel, sommati all’Iva (35 centesimi per la “verde” e 33 per il diesel) fanno si che ogni volta che facciamo rifornimento, più della metà di ciò che si paga finisce in tasse: il 55% per la benzina, il 51% per il diesel. 

Dati che ci mettono sul poco invidiabile podio europeo per balzelli sul carburante. Stando a una recente rilevazione di Facile.it, per quanto riguarda la benzina, solo in Belgio le accise superano le nostre (0,79 euro al litro). Poco dopo l’Italia ci sono Finlandia e Grecia (0,70), Francia (0,68) e Germania (0,65). Sul diesel, invece, non abbiamo rivali. I nostri 0,62 euro al litro mettono in fila Belgio (0,60) e Francia (0,59). Lo Stato dove si pagano meno accise sui rifornimenti è invece la Bulgaria: 0,36 euro al litro di benzina e 0,33 di diesel. La metà di quanto paghiamo noi.