Istat: l’inflazione rallenta ad agosto, ma preoccupano i rincari previsti in autunno.

Necessario un intervento del Governo a sostegno delle famiglie, soprattutto dei nuclei fragili e dei redditi fissi.

 

Rallenta, ad agosto, l’inflazione. Ma non abbastanza. Stando ai dati Istat il tasso si attesta al 5,5%, con un aumento del +0,4% su base mensile. In lieve frenata anche il tasso relativo al carrello della spesa, che si attesta al 9,6%, un livello comunque ancora elevatissimo.

Non c’è però, da cantar vittoria: con l’inflazione a questi livelli le ricadute per ogni famiglia, in termini annui, sono pari ad un aggravio di 1.639 euro.

Quel che è peggio è che in autunno, purtroppo, la situazione è destinata a peggiorare, soprattutto sul fronte energetico. L’O.N.F. – Osservatorio Nazionale Federconsumatori ha stimato una stangata autunnale di +2.924,70 euro, prendendo in esame le spese per il caro scuola/ caro libri, per le bollette, per le visite mediche, per la Tari e il risaldamento.

Rincari che metteranno in ginocchio molte famiglie, già duramente provate dagli aumenti e dal forte calo del proprio potere di acquisto. Avanza nel Paese non solo l’emergenza per chi non ha lavoro (proprio oggi l’Istat attesta una crescita al 7,6%), ma anche per chi un lavoro ce l’ha, ma non riesce a far fronte al caro vita, alle spese ordinarie, tra crescita dei prezzi e dei tassi di mutui e prestiti.

Una situazione a cui il Governo deve dare risposte immediate. Per questo siamo convinti debba intervenire tempestivamente con misure in grado di sostenere le famiglie e arginare i rincari:

  • Rendendo strutturale l’alleggerimento del peso del fisco e del cuneo fiscale sui redditi fissi, con la detassazione di stipendi e pensioni, il sostegno ai rinnovi contrattuali e la giusta perequazione delle pensioni al costo della vita;
  • Monitorando attentamente l’andamento dei prezzi attraverso Comitati di sorveglianza costituiti territorialmente con la partecipazione delle Associazioni dei consumatori;
  • Contrastando i fenomeni speculativi attraverso l’aumento dei poteri di indagine e di sanzione di Mr. Prezzi;
  • Rimodulando l’Iva sui generi di largo consumo (con un risparmio di oltre 531,57 euro annui a famiglia con la nostra proposta);
  • Mettendo in atto l’attesa e improrogabile riforma delle accise e degli oneri di sistema sui beni energetici e carburanti.

Le risorse per tali misure sono da ricercare attraverso una seria azione di contrasto all’evasione e all’elusione fiscale, nonché nell’introduzione di una tassazione strutturale progressiva sugli extraprofitti delle imprese (dal settore energetico a quello farmaceutico, solo per citarne alcuni) e nell’incremento di forme di tassazione sulle transazioni finanziarie.