Nuovo digitale terrestre, le indicazioni per verificare la compatibilità dei televisori.

In questi giorni sono stati resi disponibili due canali test (100 e 200) attraverso cui verificare la compatibilità con il nuovo digitale terrestre.

Il passaggio al digitale terrestre DVB-T2 pone il problema della compatibilità tra gli apparecchi televisivi e la nuova tecnologia.

Molti cittadini si stanno già chiedendo se la tv di cui sono in possesso sia in grado di supportare la tecnologia che diverrà obbligatoria a partire da giugno del 2022 e soprattutto cosa fare nel caso in cui i dispositivi si rivelino inadeguati.

Proprio in questi giorni sono stati resi disponibili due canali test (100 e 200) attraverso cui verificare la compatibilità.

La tv risulta conforme al sistema se digitando queste cifre sul telecomando appare la dicitura “Test HEVC Main10“.

La mancata visualizzazione della scritta non è necessariamente sinonimo di incompatibilità: il canale potrebbe non essere agganciabile solo a causa della necessità di effettuare una risintonizzazione o ancora il numero potrebbe essere occupato da un’altra emittente, che deve quindi essere spostata su un altro canale.

Qualora però la scritta “Test HEVC Main10” non appaia neanche dopo aver spostato l’eventuale emittente collocata al numero 200 e/o dopo aver risintonizzato i canali, l’apparecchio non è in grado di rispettare il nuovo standard di trasmissione, quindi dovrà essere sostituito oppure corredato di apposito decoder.

Il passaggio al nuovo digitale terrestre si svolgerà con tempi diversi nelle varie regioni:

a partire da settembre 2021 in Valle d’Aosta, Piemonte, Lombardia, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna e le province di Trento e di Bolzano;

a partire da gennaio 2022 in Liguria, Toscana, Umbria, Lazio, Campania e Sardegna e da aprile 2022 in Sicilia, Calabria, Puglia, Basilicata, Abruzzo, Molise e Marche.

La Legge di Bilancio 2018 prevede un contributo economico di 50 euro per l’acquisto di una nuova tv o di un nuovo decoder. Il bonus spetta ai nuclei familiari residenti in Italia con ISEE inferiore a 20.000 euro e viene erogato direttamente dal venditore al momento dell’acquisto, presentando un’autocertificazione il cui modello è disponibile sul sito del Ministero dello Sviluppo Economico.

Per maggiori dettagli sul contributo è comunque necessario attendere la pubblicazione di un decreto ministeriale da parte del MISE.