Coronavirus é corse all’accaparramento.

Anche nella nostra Regione i supermercati sono stati presi d’assalto, con interi reparti “saccheggiati”. È caccia agli igienizzanti per le mani e alle bottiglie d’acqua, oltre ai beni di prima necessità quali frutta, verdura e carne.

Le immagini che scorrono da un profilo all’altro sui social, mostrano scaffali vuoti. Ma è davvero necessaria questa corsa all’accaparramento? Qual è la situazione e cosa dicono le istituzioni?

Durante la trasmissione “Che Tempo Che Fa” il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha sottolineato che “non c’è alcun motivo di preoccupazione”: niente corsa all’accaparramento perché “non siamo di fronte a una carestia alimentare”. “Adotteremo tutte le misure per assicurare il costante approvvigionamento alimentare della popolazione, ha ribadito il premier.”

Piuttosto che pensare di correre nei supermercati ad accaparrarsi alimenti, spendiamo del tempo per prenderci cura di quelli più deboli, i nostri anziani in particolare che sono i soggetti a rischio, i quali di fronte a situazioni di assalto ai generi alimentari senz’altro sono e saranno i più colpiti per un continuo girovagare da un negozio all’altro per trovare gli alimenti necessari.

L’industria alimentare è perfettamente in grado di fronteggiare l’emergenza Coronavirus e non si intravede nel futuro alcun problema di scorte.

La produzione è attiva così come sono attive le consegne. Per questo, sarebbe logico e civile un ritorno alla calma e a non dirigersi in massa ai supermercati.

Pensiamo che siano necessarie disposizioni rigorose sui controlli per far rispettare e garantire la distanza di almeno un metro tra gli avventori di locali pubblici, negozi e supermercati, per rispetto di tutti noi ma soprattutto per rispetto delle persone che stanno lavorando con notevoli difficoltà al fine di garantire un servizio a noi tutti.

Qualora non risultino rispettate le norme di sicurezza emanate dal Governo sia Nazionale che Regionale, debbono scattare sanzioni pesanti, ne va della salute di tutti i cittadini e soprattutto dei più deboli e a rischio, ma anche della capacità di essere persone civili nelle situazioni di difficoltà!