Antitrust, nel 2019 l’Autorità ha comminato sanzioni per oltre 766 milioni di euro.

Lo scorso anno l’Antitrust ha svolto 89 procedimenti istruttori in ambito di tutela del consumatore e 34 in ambito di tutela della concorrenza e ha comminato sanzioni pecuniarie per oltre 766 milioni di euro. Lo ricorda l’Autorità in occasione del 30° anniversario dell’entrata in vigore della legge Antitrust e dell’istituzione dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato.

“Gli interventi dell’Antitrust – sottolinea l’Autorità in una nota stampa – sono proseguiti con ancora maggiore slancio dall’inizio del 2020, perché la pandemia da Covid-19 non ha causato solo gravi problemi per la salute e per la vita dei cittadini, ma ha anche colpito duramente l’economia nazionale e internazionale”.

Per quanto riguarda la tutela e promozione della concorrenza, nel 2019 l’Antitrust ha condotto 34 procedimenti istruttori per violazione della normativa a tutela della concorrenza, per abuso di dipendenza economica e per violazione della disciplina delle relazioni commerciali riguardo alla cessione di prodotti agricoli e agroalimentari.

Sono stati realizzati 82 interventi di advocacy ed è stata conclusa una indagine conoscitiva sui Big Data, condotta insieme all’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni e al Garante per la Protezione dei Dati Personali. Particolare attenzione è stata dedicata alla repressione degli abusi di dipendenza economica con la conclusione di 9 procedimenti istruttori.

In particolare, per le istruttorie per abuso di posizione dominante sono state irrogate sanzioni per quasi 1,6 milioni di euro a imprese attive nel settore dei trasporti e in quello delle attività ricreative, culturali e sportive.

L’Antitrust ha poi esaminato 65 operazioni di concentrazione ed effettuato 62 accertamenti ispettivi. Tra gli interventi svolti alcuni hanno riguardato la concorrenza nella distribuzione del gas, altri le intese restrittive per i prezzi del cartone ondulato e l’intesa anticoncorrenziale nella fatturazione mensile effettuata dagli operatori telefonici. Sotto la lente dell’Authority sono finiti anche la filiera agroalimentare e i servizi professionali.

Sul fronte della tutela del consumatore lo scorso anno l’Autorità ha condotto 89 procedimenti istruttori per pratiche commerciali scorrette, violazione della disciplina consumer rights, clausole vessatorie, accessibilità dei pagamenti e inottemperanze.

Inoltre l’Antitrust è intervenuto con lo strumento della moral suasion ottenendo, in 59 casi, la rimozione dei profili di illiceità rilevati. A segnalare i casi soprattutto i consumatori (55%) e le associazioni di consumatori (15%), che hanno continuato a utilizzare il formulario online disponibile sul sito dell’Autorità – inviando 2.714 denunce – e a telefonare al contact center che ha raccolto 5.529 chiamate.

In totale le sanzioni per pratiche commerciali scorrette, violazioni dei diritti dei consumatori e inottemperanza a precedenti delibere ha portato a irrogare sanzioni per 74,663 milioni di euro, in crescita rispetto ai circa 65 milioni del 2018.

I principali interventi hanno riguardato il settore dell’e-commerce – in particolare la pratica del buy and share -, quello dell’energia (offerte commerciali scorrette, promozione e commercializzazione scorretta di impianti fotovoltaici, promozione ingannevole di carburante) e l’area delle comunicazioni, finanza e assicurazioni (abbinamenti del credito al consumo con polizze assicurative, abbinamento di mutui immobiliari con polizze assicurative e conti correnti, servizi di pay tv).

Trend in ascesa anche per il rating di legalità, che nel corso del 2019 ha visto la conclusione di 4.108 procedimenti. Un andamento che si conferma anche nel 2020, visto che al 30 settembre scorso sono stati già conclusi 3.592 procedimenti.