Vendite al dettaglio,Istat:a giugno tutto fermo.

Economy

Il bonus di 80 euro ricevuto a maggio da 10 milioni di lavoratori è rimasto nel portafoglio.
O quantomeno, a giugno, non è stato speso perché le vendite al dettaglio sono rimaste ferme rispetto a maggio e sono scese del 2,6% in un anno.
I dati di un commercio sempre più in sofferenza arrivano dall’Istat. Tra il 2007 e il 2013, la spesa media delle famiglie è calata del 10%.
Secondo le analisi, di fonte IRI (leader mondiale nella fornitura d’informazioni sui mercati di Largo Consumo) diffuse da Centromarca, nei primi 7 mesi dell’anno gli acquisti a volume della totalità dei prodotti confezionati si sono ridotti dello 0,7%.
Il settore, già lo scorso anno, ha chiuso con un calo dell’1,4%. A questo ritmo il 2014 dovrebbe attestarsi su una contrazione dello 0,1%.
IRI rileva anche un generale raffreddamento dei prezzi nel settore alimentare e chimico, per effetto della crescita della pressione promozionale, cui però non corrisponde una ripresa delle vendite a volume.
Complessivamente, quindi, tra il 2007 e il 2013, la spesa media delle famiglie è calata del 10%, mentre il reddito disponibile ha registrato una flessione del 13% pro capite, tornando sui livelli del 1988; un peggioramento dei bilanci familiari che, per intensità e durata, non ha precedenti dal secondo dopoguerra.
La crescita dei prezzi dei servizi come acqua potabile, rifiuti, trasporti, servizi finanziari, energia ha determinato un incremento dell’esborso complessivo annuo delle famiglie, del 5,9%.
La Federconsumatori rileva che i dati Istat, purtroppo, confermano quanto la stessa associazione denuncia da molto tempo: una contrazione impressionante delle vendite al dettaglio, che porta le stime sulla diminuzione dei consumi, nel triennio 2012-2014, a 77,6 miliardi di euro, pari al 10,7%.