Pos e zone blu: classico caso all’italiana.

La notizia riportata su quotidiani nazionale e anche in un nostro comunicato dello scorso luglio sulla questione della illegittimità dei parchimetri che non sono stati adeguati alle previsioni della legge di Stabilità 2016 ha avuto varie e aggiungiamo articolate risposte. Vale la pena, quindi, ritornare sull’argomento per mettere in risalto una serie di problematiche che alcuni Comuni hanno in vario modo sollevato.

Secondo quanto dispone il comma 901 della legge n. 208/2015 (legge di Stabilità), i Comuni avrebbero dovuto adeguare i dispositivi di controllo della durata della sosta per consentire i pagamenti elettronici con bancomat o carte di credito già a far data dall’1 luglio 2016.

Non tutti, però, si sono adeguati spesso adducendo difficoltà di natura tecnica, altre volte sostenendo che avrebbero ritardato l’adeguamento in attesa di un decreto del ministero dell’Economia e delle Finanze che in base a un precedente comma (il n. 900) avrebbe dovuto essere emanato entro il 1° febbraio 2016.

Le difficoltà di natura tecnica sono espressamente contemplate dal comma 900 secondo cui l’obbligo di adeguamento “non trova applicazione nei casi di oggettiva impossibilità tecnica” e – attenzione! – non si parla di mere “difficoltà” ma di “impossibilità”.

Che poi l’impossibilità tecnica è categoria che, riferita all’installazione della possibilità di pagamento con carte di credito e bancomat, farebbe pensare all’impossibilità di posare in opera il tracciato telefonico su cui viaggia la moneta elettronica.

Il decreto del Ministero, che si attendeva per il 1 febbraio, sembra invece avere il principale scopo di “promuovere l’effettuazione di operazioni di pagamento basate su carta di debito o di credito” e di “assicurare la corretta e integrale applicazione di un regolamento UE (il n. 751/2015). Non sembra che tale decreto possa però considerarsi ostativo all’adeguamento dei dispositivi sul piano tecnico nel rispetto del termine sancito dal comma 901 della legge, e lo dimostra il fatto che alcuni Comuni si sono già adeguati alle nuove disposizioni consentendo ai cittadini di pagare il parcheggio anche con bancomat e carte di credito.

In molti casi si è fatta e si fa confusione tra le difficoltà di natura finanziaria e quelle di natura tecnica ma il testo di legge parla chiaro: il mancato adeguamento dei parchimetri all’obbligo di legge può dipendere solo da una “oggettiva impossibilità tecnica” e in quest’ambito non può certo inquadrarsi la mancanza di risorse economiche.

Insomma, la novità introdotta dalla norma rischia così di risolversi in un nulla di fatto (come accaduto per il più generale obbligo del Pos per commercianti e professionisti).

Naturalmente la questione è troppo recente perché ci siano dei precedenti giurisprudenziali che senz’altro ci saranno per porre fine a un sistema che penalizza ingiustamente quei cittadini che pur volendo pagare non sono stati messi in condizione di farlo.

Bella e condivisibilissima la nota riportata su un quotidiano nazionale da parte di un lettore: Ma prima della predisposizione alle carte di credito, non potrebbero iniziare a fare in modo che accettino LE BANCONOTE??? Anche solo quelle da 5 e 10 Euro…

Trovo folle che nel 2016 se non sono pieno di monetine non posso pagare il parcheggio…”