Rimborso Iva sulla Tia

Un chiarimento dovuto, viste le  richieste che ci stanno pervenendo in merito al rimborso dell’IVA sulla Tia. (sentenza Corte Costituzionale n.238/2009.sentenza Cassazione 3756- 9-marzo 2012). Richieste nate da una ulteriore nota  della sentenza messa in rete, alla quale già nel 2017 demmo riscontro.

È importante tenere in considerazione, visto che si tratta di una questione piuttosto datata, di molti aspetti: quali sono i comuni coinvolti e i termini di prescrizione. Alla luce di questi ultimi è possibile richiedere il rimborso solo per gli ultimi due anni di applicazione della TIA… per un importo irrisorio. Il rimborso non è automatico, bisogna vincere una causa collettiva per richiederlo. In molti casi le sedi della Federconsumatori stanno giustamente rispondendo che sarebbe antieconomico richiederlo: il bilancio tra le spese per la causa e l’Importo del rimborso comporterebbe un sostanziale azzeramento del beneficio! Nulla impedisce che, chi volesse appellarsi ad una questione di principio, ha diritto farlo e le sedi Federconsumatori presenti nei comuni interessati sono pronte a dare assistenza.

Comuni interessati dalla Tia e quindi rimborsabili dell’Iva:

Sono circa 17 milioni, i cittadini italiani che residenti nei 1181 comuni italiani, che, dal 1999 al 2008, hanno dovuto pagare l’IVA del 10% sulla tassa dei rifiuti Non dovuta per legge, con una stima di spesa, secondo quanto indicato dall’ANCI, che fissa i rimborsi per le famiglie a circa 993 milioni di euro.

Le Regioni, infatti, che hanno maggiormente adottato la TIA a partire dal 2008, sono:

Trentino Alto Adige con il 65,78%, ovvero 223 Comuni

Emilia Romagna con 46,04% (157 Comuni)

Veneto con il 39,93% (232 Comuni

Toscana con il 27,87% (80 Comuni)

Sicilia con il 20% (78 Comuni)

Lombardia con il 14,55% (225)

Friuli Venezia Giulia con l’11,87% (26 Comuni)

Marche con l’11,38% (28 Comuni)

Piemonte con il 10,36% (125 Comuni)

Umbria con il 7,61% (7 Comuni)

Liguria con il 4,26% (10 Comuni)

Basilicata con il 3,5% (4 Comuni)

Campania con il 3,09% (17 Comuni)

Calabria con il 2,93% (12 Comuni)

Lazio con il 2,91% (11 Comuni) con esclusione di Roma e Latina

Sardegna con il 2,39% (9 Comuni)

Abruzzo con l’1,97% (6 Comuni)

Puglia con l’1,35% (4 Comuni)

Molise con l’1,35%

 

IN VALLE D’AOSTA NESSUN COMUNE HA APPLICATO TALE TASSA!