Inflazione: I dati economici parlano da soli.

Prosegue la grave stagnazione della nostra economia. Il primo passo per uscirne e’ l’avvio urgente di un piano straordinario per il lavoro.

Si conferma il timido ed appena accennato segnale di fuoriuscita dalla deflazione. Secondo l’Istat i prezzi, ad ottobre, hanno registrato un +0,1% sia rispetto a settembre sia rispetto a ottobre dello scorso anno.
Un andamento che conferma ancora, però, la grave fase di stagnazione in cui si trova la nostra economia.
I dati parlano da soli:
– potere di acquisto delle famiglie -13,4% dal 2008,
– consumi -10,7% nel triennio 2012-2013-2014,
– produzione industriale -2,9% su base annua,
– disoccupazione 12,6%, addirittura 42,9% quella giovanile.
“È evidente che uno scenario di questo tipo è insostenibile per tutti. È ora che il Governo ne prenda atto e si decida ad avviare un piano straordinario per il lavoro che coinvolga tutte le Regioni.
Rilanciare l’occupazione è il primo passo, fondamentale ed imprescindibile, per risollevare il potere di acquisto dei cittadini e restituire futuro e prospettive al Paese.
Il piano si dovrà incentrare sulla ripresa degli investimenti per la ricerca e lo sviluppo tecnologico (a partire dalla banda larga nelle telecomunicazioni), sull’avvio di un programma strategico per lo sviluppo del turismo , nonché sulla realizzazione di opere infrastrutturali di modernizzazione e messa in sicurezza in particolare del territorio.
I fondi per tali operazioni vanno ricercati unicamente attraverso i tagli agli sprechi, ai privilegi, agli abusi; la lotta all’evasione fiscale; la vendita di parte delle risorse auree (il 15-20% pari a 10-15 MLD di Euro).

Finora l’unico taglio in programma, invece, è quello ai diritti, operato attraverso il taglio ai Patronati e ai CAF che offrono servizi indispensabili ai cittadini. Non è questa la politica economica che ci aspettiamo da un Governo che dovrebbe mettere al primo posto gli interessi ed il benessere dei cittadini.