SALDI

Gli appassionati dello shopping sono pronti a lanciarsi sui saldi inverno 2019. Quando iniziano? Ecco il calendario regione per regione per le spese pazze di inizio anno nuovo. La data da segnarsi in agenda è quella del 5 gennaio per poi scatenarsi nel weekend dell’Epifania. In 17 regioni su 20 sarà quello il giorno d’inizio dei saldi invernali. Le uniche eccezioni riguardano la Basilicata, che anticipa al 2 gennaio, la Valle d’Aosta al 3 gennaio mentre la Sicilia ritarda al 6 gennaio.

Diversa tra le varie regioni invece è la fine del periodo di acquisti low cost. La maggior parte di essere avrà vita fino al periodo a cavallo tra fine febbraio e inizio marzo. Più breve invece l’arco di tempo che riguarda la Liguria e il Trentino Alto Adige, che chiuderanno i battenti il 18 febbraio. Il più lungo invece fa tappa in Friuli Venezia Giulia con la chiusura prevista per il 31 marzo. Per quel che riguarda Lazio e Lombardia chiusure differenti rispettivamente al 28 febbraio e 5 marzo.

ECCO ALCUNI CONSIGLI

1. Prima dell’avvio dei saldi verificare il prezzo dei prodotti che si vogliono acquistare e, se possibile, fotografare la cifra con il telefono cellulare. In questo modo si avrà una prova certa del prezzo di partenza e sarà quindi possibile valutare la reale convenienza dello sconto;

2. Non fermarsi al primo negozio che si incontra ma confrontare i prezzi applicati in diversi punti vendita, cercando di orientarsi verso prodotti di cui si ha reale necessità;

3. Diffidare delle vetrine coperte da manifesti che non consentono di vedere la merce e di negozi che applicano sconti eccessivi, pari o superiori al 60% (un buon prezzo a saldo dovrebbe aggirarsi attorno al 40% di sconto);

4. Controllare accuratamente il cartellino, su cui devono essere obbligatoriamente riportati, in modo leggibile, sia il vecchio prezzo che quello nuovo, oltre alla percentuale dello sconto;

5. I prodotti a saldo devono essere sì di fine stagione, ma dell’anno in corso e non delle stagioni degli anni passati! I prodotti di risulta o di magazzino devono essere venduti separatamente da quelli in saldo;

6. Anche se il cambio del prodotto non è obbligatorio ma a discrezione del negoziante, conservare lo scontrino quale prova di acquisto. Lo scontrino è infatti essenziale in caso di merce fallata o non conforme, poiché vincola il commerciante alle norme di legge relative alla garanzia di sostituzione o al rimborso della somma pagata;

7. I commercianti non sono obbligati a far provare i capi di abbigliamento, tuttavia il nostro consiglio è di diffidare dei negozi in cui non sia appunto possibile provare tali capi;

8. Pagamenti: le carte di credito devono essere accettate da parte del negoziante.

9. Per problemi o “bufale” rivolgersi ai vigili urbani, all’ufficio comunale per il commercio o ad un’Associazione di consumatori.