Rimborsi per la fatturazione a 28 giorni.

I rimborsi devono essere automatici, senza che gli utenti colpiti ne facciano richiesta. Lo si legge nella sentenza 00879/2020 del Consiglio di Stato.

I giudici: “Pratica eccentrica e sleale da parte delle compagnie telefoniche”. Gli indennizzi dovranno essere erogati senza alcuna richiesta da parte dei consumatori.

I rimborsi da parte delle compagnie telefoniche per la fatturazione a 28 giorni dovranno essere d’ufficio, senza che gli utenti ne facciano richiesta. Lo ha chiarito il Consiglio di Stato pubblicando il testo della sentenza con cui rigetta i ricorsi delle compagnie telefoniche per le bollette a 28 giorni. La sentenza riguarda un ricorso presentato da Vodafone, ma già a luglio il Consiglio di Stato aveva rigettato i ricorsi delle altre compagnie telefoniche contro le sanzioni dell’Agcom.

Ora, con la pubblicazione del dispositivo, si chiariscono le motivazioni e si conferma il passaggio dell “indennizzo automatico” che dovrà essere attuato. Nel testo i giudici definiscono “eccentrica” e “sleale” la scelta delle compagnie telefoniche di ricorrere alle fatturazioni a 28 giorni. Un meccanismo, ha spiegato il presidente del Consiglio di Stato, Filippo Patroni Griffi, “che, nei fatti, andava a creare un aumento dei ricavi (e quindi dei costi per i consumatori)”.

Con la pubblicazione delle sentenze, le compagnie telefoniche non potranno più chiedere al consumatore di presentare richiesta per avere indietro  quanto indebitamente prelevato. Gli indennizzi dovranno essere automatici, d’ufficio, come specifica il Consiglio di Stato. Quindi le compagnie telefoniche dovranno restituire i giorni  erosi . I giorni di rimborso che ciascun operatore dovrà riconoscere in fattura ai propri utenti dovrà riguardare il periodo compreso tra il 23 giugno 2017 e la data in cui è stata ripristinata la fatturazione su base mensile, ossia i primi giorni di aprile 2018. Gli operatori dovranno posticipare la data di decorrenza della fattura per un numero di giorni pari a quelli erosi (eventualmente spalmati su più fatture).